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Cronaca

Rientro a scuola e trasporto scolastico, Bonaccini: "Non so se tutti in aula a settembre"

Così il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, tornando anche sul 'mosaico' di regole differenti tra regione e regioni per quanto riguarda l'occupazione dei posti sui treni locali

"Che bisognasse muoversi prima sì, e dobbiamo tutti impegnarci per evitare la confusione a settembre".

Stefano Bonaccini torna a chiedere lumi sulla riapertura delle scuole, inviando un messaggio molto chiaro: "A seconda del distanziamento che teniamo si capirà se a scuola potrà essere portata la totalità dei bambini o magari metà di essi".

Insomma non ci sono ancora certezze assolute, e questo riguarda anche il delicato nodo del trasporto scolastico. "O ci danno mezzi, risorse e personale, oppure il raddoppio, il triplo o il quadruplo delle corse diventa difficile farlo. E siccome noi vorremmo che la scuola ripartisse in questo modo, con insegnanti e studenti di fronte, dobbiamo farci carico, in piena sicurezza, di farli entrare in aula. E un numero ridotto, spero nessuno, che non possa entrare in aula. Bisogna che su questo molto velocemente capiamo le indicazioni".

Il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni ne ha parlato l'altra mattina a L'aria che tira, su La7, tornando anche sul 'mosaico' di regole differenti tra regione e regioni per quanto riguarda l'occupazione dei posti sui treni locali. Bonaccini torna a sottolinea come fin qui nessuno abbia infranto il decreto del Governo.

"Se si vuole costringere una Regione a fare in altro modo da quello che può fare per come le regole sono scritte, bisogna cambiare le regole. Lunedì 10 agosto -sottolinea il dem- avremo un incontro tra conferenza delle Regioni, ministro De Micheli, ministro Speranza e ministro Boccia per cercare di comunicare in maniera migliore quello che si sta facendo, per evitare sembri ci sia chi è più attento alla salute dei cittadini e chi meno".

Quanto ai contagi in salita, "bisogna continuare a reggere l'urto, ma abbiamo imparato ad affrontare meglio il virus", rivendica Bonaccini. Che invita a leggere bene i dati anche dell'Emilia-Romagna, dove i nuovi positivi sono tornati a crescere negli ultimi giorni.

"Il punto- fa notare- è vedere la forza con cui il virus si propaga. Noi in questo momento abbiamo quattro ricoverati nelle terapie intensive, ne avevamo 500 poche settimane fa. I ricoveri gravi non si sono praticamente più. Ma siccome rischiamo, perché si rischia a non avere prudenza, dobbiamo dire ai cittadini che bisogna comportarsi bene". (Bil/ Dire)


 

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