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Cronaca

Afghanistan, Merola e Lombardo: "Accogliere i rifugiati, non si può rimanere indifferenti"

Sindaco e assessore auspicano un'azione immediata della comunità internazionale: "Siamo a disposizione del Governo"

Bologna è pronta ad accogliere chi scappa dall'Afghanistan. Lo dicono il sindaco, Virginio Merola, e Marco Lombardo, assessore alle Relazioni europee ed internazionali e alla cooperazione internazionale del Comune di Bologna, che auspicano un'azione immediata della comunità internazionale.

"Sono sconcertato e addolorato come sindaco e come uomo per quello che sta accadendo in Afghanistan - scrive Merola - per il dramma quotidiano che stanno vivendo le donne e per il ritorno della sharia nelle loro vite. È un islamismo fondamentalista e pericoloso perché, oltre a generare violenza e odio, riporta il paese ad uno stato di arretratezza culturale arcaica dove i diritti delle donne sono seriamente compromessi".

"Occorre una forte mobilitazione da parte di tutte le istituzioni italiane ed europee, oltre a quelle civiche. Insieme condanniamo pubblicamente e con azioni concrete questo sopruso contro le donne afghane e contro questa minaccia di schiavitù che le priva dei diritti fondamentali come la libertà, l'istruzione, la salute, la tutela del proprio corpo. Uomini e donne insieme per questa battaglia per la libertà".

"A Bologna aspetto di poter accogliere anche donne afghane per dare loro la possibilità di riappropriarsi della libertà di vivere un futuro di speranza", conclude.

 "Accogliere i rifugiati è un dovere morale prima ancora che un dovere giuridico - scrive Lombardo -, non si può rimanere indifferenti rispetto alla tragedia umana che si sta consumando in Afghanistan - scrive - conseguenza di un “disastro” della politica internazionale, di cui siamo tutti responsabili. Non è con l’indignazione sui social che aiuteremo la popolazione afghana, ma con l’impegno concreto a fare ognuno la propria parte, in nome dell’accoglienza, del diritto internazionale e della solidarietà".

"L’area metropolitana di Bologna - spiega Lombardo - è quella che ha più posti impiegati nell’accoglienza diffusa rispetto al resto d’Italia. Un compito non certo facile, considerando le regole anti-covid della pandemia sanitaria tutt’ora in corso e tenendo conto che in questi mesi d’estate, abbiamo fronteggiato, in silenzio e senza clamore, un flusso costante e continuo di minori stranieri non accompagnati, prevalentemente albanesi e tunisi, che crea una forte pressione sulle strutture e sugli operatori". 

"Ma di fronte alle immagini dell’emergenza afghana ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte: la comunità internazionale deve predisporre immediatamente un piano straordinario di evacuazione in sicurezza, aprire “corridoi umanitari” e condividere il dovere di accoglienza. Anche i Comuni possono fare la loro parte: noi ci metteremo come sempre a disposizione del Governo, per fronteggiare insieme agli altri Comuni italiani, questa nuova “emergenza umanitaria” con un’attenzione prioritaria ai minori, alle donne ed alle famiglie afghane che rischiano di essere perseguitate dai talebani. Accogliere i rifugiati afghani - conclude - è un dovere morale prima ancora che un dovere giuridico previsto dalla Convenzione di Ginevra".

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