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Cronaca Centro Storico / Piazza Franklin Delano Roosevelt

Presidio rifugiati: 'Costretti a chiedere il passaporto ad ambasciate di governi dittatoriali'

I migranti, perlopiù eritrei, si sono riuniti sotto la prefettura: 'Non possiamo muoverci dall'Italia, ci chiedono di andare a ritirare il passaporto presso la nostra ambasciata che mai ce lo concederà perchè ci ritiene colpevoli'

Un presidio sotto la Prefettura per non vivere più in condizioni di incertezza. Ieri un gruppo di migranti, perlopiù eritrei, si sono riuniti per protestare contro gli ostacoli burocratici che impediscono l'ottenimento del passaporto, pur avendo i requisiti per ottenere lo status di rifugiato: "Sono arrivato a Lampedusa sei anni fa e abbiamo avuto il permesso umanitario - dice ai cronisti Abraham, 26enne eritreo - ma non possiamo muoverci dall'Italia poiché ci chiedono di andare a ritirare il passaporto presso la nostra ambasciata, che non riconosciamo, il nostro paese è definito la Corea del Nord africana". 

L'Eritrea non è un paese in guerra, ma il regime di Isaias Afewerki è considerato più spietate dittature militari dell’Africa. Gli eritrei infatti sono al secondo posto al mondo per numero di richiedenti asilo, dopo i siriani. "I rifugiati a Roma o a Milano dormono per strada, meno a Bologna, dove c'è un'accoglienza più diffusa", gridano al megafono "non abbiamo niente, un rifugiato non porta niente con sé e non siamo un pericolo". 

"Le questure e le prefetture ci ostacolano, ecco perchè siamo qui, siamo fuggiti da paesi in cui non esistono i diritti umani, l'ambasciata non ci darà mai il passaporto perchè ci ritiene colpevoli e ci costringe a versare il 2% del nostro reddito al governo", continua Abraham. 

Alla protesta hanno aderito diverse associazioni di migranti: marocchine, senegalesi, Eritrea Democratica, Coordinamento Migranti e l'Unione Sindacale Italiana. 

Rifugiati in presidio sotto la Prefettura

1° MARZO. I migranti torneranno in piazza in tutta Europa per la consueta manifestazione del 1° marzo, dalle ore 17 in Piazza Nettuno. Uno sciopero transnazionale con lo slogan "24 ore senza di noi". 

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