Rifugiati Ucraina, 2.800 permessi sanitari in città: screening covid e tubercolosi
Persone da monitorare anche dal punto di vista sanitario, hanno dovuto dormire all'addiaccio, in cantine o in spazi non ottimali
Il tendone in piazza XX settembre a Bologna "funziona", ma "insieme al Comune cercheremo soluzioni diverse dal punto di vista logistico" se l'attività dovesse protrarsi più a lungo.
Lo ha detto il direttore generale Ausl, Paolo Bordon, questa mattina in Regione a margine dell'iniziativa per i 30 anni del 118. La tensostruttura"ha dato una risposta nell'immediato coordinata tra gli enti che devono gestire l'accoglienza". A ieri sono circa 2.800 i permessi sanitari temporanei a Bologna per i rifugiati ucraini, di cui quasi la metà sono minori. In più viene offerto anche un primo screening contro il Covid e con il test di Mantoux per la tubercolosi.
Piazza XX settembre, spiega Bordon, è una soluzione comoda per la vicinanza all'autostazione "dove abbiamo già degli ambulatori, e i nostri uffici nei pressi. Quindi ci sono le condizioni ottimali anche per trovare una soluzione più stabile. Però per il momento è buono". Dal punto di vista sanitario, sia al test Covid sia a quello di Mantoux "ci sono stati casi di positività" tra i rifugiati ucraini, "ma niente di grave - assicura Bordon - sono persone che vanno monitorate e che vengono da percorsi di vita nelle ultime settimane veramente difficili. Gente che ha dovuto dormire all'addiaccio, in cantine o in spazi non ottimali. Un paio di persone hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere, ma generalmente sono persone in buona salute".
Naturalmente è prevista anche la profilassi anti-Covid. "Alcuni si sono vaccinati e c'è anche chi chiede la terza dose - riferisce Bordon - La sensazione che abbiamo è di non essere di fronte a persone negative alla vaccinazione, vengono da un Paese dove non si è spinto molto sulla campagna. Forse tra i tanti problemi che hanno non si sono posti questo, che per noi invece è importante per mantenere la situazione sotto controllo di una pandemia che non è ancora alle spalle". (dire)
Assistenza sanitaria ai profughi: cosa fa Ausl Bologna
Dal punto di vista operativo, Ausl rilasciano il codice Stp (Straniero temporaneamente presente), che garantisce la presa in carico temporanea.
Le persone indigenti sono esonerate da ticket per quanto concerne: prestazioni sanitarie di primo livello, urgenze, stato di gravidanza, patologie esenti o soggetti esenti per età o in quanto affetti da gravi stati invalidanti.
Per quanto riguarda il Covid, i rifugiati vengono sottoposti a tampone antigenico o molecolare con tampone, indipendentemente dallo stato vaccinale.
Le persone risultate positive e i relativi contatti vengono assistiti e gestiti secondo i protocolli vigenti. I Dipartimenti dovranno inoltre verificare lo stato vaccinale e offrire la vaccinazione alla popolazione ucraina in arrivo, provvedendo al completamento di cicli risultati incompleti, anche ai fini del rilascio della certificazione verde Covid-19.