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Cronaca

Rimozione auto, altra proroga di due anni per Grossi

Lo storico gestore dei carrattrezzi sotto le Torri incassa l'opzione dell'ultimo bando

Altri due anni di contratto al 're' delle rimozioni auto. Il Comune di Bologna ha prorogato fino al 2023 la concessione del servizio alla ditta 'Centro dell'auto' di Sabino Grossi, da anni il leader incontrastato del settore in città. Nel 2019 Grossi ha vinto l'ennesimo bando di Palazzo D'Accursio, di durata biennale.

Il valore totale della concessione ammontava a 4.155.700 euro, comprensivi del fatturato stimato del concessionario, più 49.600 euro come quota a carico dell'amministrazione relativa solo alle rimozioni per ragioni di sicurezza, ordine pubblico o altri ambiti di pubblico interesse.

Il 'Centro dell'Auto' si aggiudicò il bando per un importo di 1.686.530 euro per le rimozioni 'ordinarie', grazie a un forte ribasso sulla tariffa, mantenendo invece invariato il valore per le rimozioni legate a ragioni di sicurezza e ordine pubblico (49.600 euro).

Il contratto con Grossi è in scadenza il prossimo 30 giugno, ma tra le clausole è prevista anche la possibilità di rinnovo per un ulteriore biennio, fino al 30 giugno 2023. Una carta che il comandante della Polizia locale, Romano Mignani, che è anche il responsabile unico del procedimento, ha deciso di giocarsi decidendo di rinnovare la concessione alla ditta, esprimendo una "valutazione positiva della gestione da parte dell'operatore economico Centro dell'Auto di Sabino Grossi".

Gli uffici di Palazzo D'Accursio hanno quindi stanziato i 49.600 euro necessari per la quota a carico del Comune relativa solo alle rimozioni per ragioni di sicurezza e ordine pubblico. L'atto è stato firmato venerdì 25 giugno.

Negli anni scorsi Grossi è finito al centro di alcune inchieste giudiziarie. Nel 2019, ad esempio, è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata con l'accusa di aver fatto pagare agli automobilisti cifre superiori alle tariffe stabilite dal Comune per le rimozioni; processo il cui inizio era previsto a inizio gennaio 2020.

Sempre nel 2019, invece, Grossi fu assolto in un secondo processo su presunte false revisioni di auto e moto, risalenti al 2011, in cui era imputato assieme al figlio Antonio Maurizio e ad altre due persone, per il quale la Procura di Bologna aveva chiesto una condanna a otto mesi.

Anche a seguito dei problemi giudiziari della ditta, in Consiglio comunale si era discusso negli anni scorsi l'idea (proposta dai 5 stelle e appoggiata dal Pd) di costituire una società in house del Comune per le rimozioni. Ipotesi poi sfumata. Il centrodestra invece più volte in passato ha chiesto di ritirare la convenzione con Grossi. (San/ Dire)

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