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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Ora basta": tra Covid e caro bollette le piscine si fermano

Tempesta perfetta per gli impianti, alle prese con i costi dovuti alla pandemia e al rincaro dei prezzi dell'energia per riscaldamenti e fitraggio delle acque

La data cerchiata di rosso sul calendario è la prossima domenica 6 febbraio 2022. Sarà per allora che il coordinamento nazionale dei gestori impianti sportivi proverà a mettere in piedi il primo sciopero nazionale (una serrata, tecnicamente) di settore.

L'Emilia-Romagna non fa eccezione. A spiegarlo è Roberto Veroni del coordinamento regionale, attivo da 20 mesi e che a gennaio si è costituito in associazione.

Tra i limiti imposti dalla pandemia e il caro-bollette, spiegano i gestori, la situazione delle piscine dal punto di vista economico-finanziario è in caduta libera. Per questo l'associazione formula una serie di richieste, per salvare un settore che solo in Emilia-Romagna conta circa 30mila addetti e centinaia di migliaia di utenti.

"Chiediamo che si metta subito in campo un altro bando per ristori a fondo perduto" e che venga rinnovato il bonus piscine, fa sapere un altro componente del coordinamento, Luca Bosi.

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Al Governo, invece, la richiesta è di un un contributo da 150 milioni di euro "per calmierare la situazione", l'estensione dell'ecobonus 110% agli impianti natatori e l'inserimento delle piscine da parte del ministero negli aiuti previsti per gli impianti energivori contro il caro-bollette. Infine, a livello sia nazionale sia regionale, "chiediamo agli enti pubblici di farsi promotori di un piano di riequilibrio economico-finanziario" a sostegno dei gestori degli impianti.

"Solo così possiamo continuare a garantire lavoro agli addetti e i servizi agli utenti", afferma Bosi. In 23 mesi di pandemia, sottolinea il coordinamento dell'Emilia-Romagna, le piscine sono rimaste chiuse in tutto per 11 mesi e oggi sono alle prese, da una parte, con la recrudescenza della pandemia che sta causando "una riduzione del 50% dell'utenza" e, dall'altro, con l'aumento dei costi dell'energia che ha provocato "aumenti fino al 100%" nelle bollette.

Noi viviamo di piccole quote e migliaia di presenze- sottolinea Veroni- il Covid ha creato una disparità di equilibrio economico-finanziario, ma non possiamo scaricare sulle tariffe per gli utenti l'aumento dei costi. Inoltre, abbiamo protocolli ancora esistenti che limitano la capienza al 40%". (DIre)

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