Rischia di partorire in ambulanza: 'Poteva essere evitato'

'Non ci si può appellare alla fortuna quando si tratta di salute'. Così il comitato in difesa dell'ospedale di Porretta dopo il parto al 'cadriopalma' avvenuto ieri, quando una  donna di origine marocchina residente a Gaggio Montano ha dato alla luce una bambina al pronto soccorso di Vergato, perchè durante il trasporto in ambulanza i sanitari si erano accorti che non ci sarebbe stato il tempo per arrivare all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, dove la piccola sarebbe dovuta nascere.

'La donna ha rischiato di partorire in ambulanza - incalza la Presidente del Comitato Emanuela Cioni-  ciò non è avvenuto perche’ la donna portata a Vergato, in fase espulsiva, e’ stata presa in carico dal personale il quale ha fatto nascere la bambina, secondariamente non avendo una termoculla in struttura e’ stata chiamata da Porretta un'ambulanza che ha preso in carico madre e figlia e si e’ recata all’ospedale Maggiore.'

Insomma "un trasporto come quello di ieri poteva essere evitato se a Porretta ci fosse stata  ancora la sala parto" - incalza il Comitato chiedendo "se l’azienda ci ha tolto il punto nascita deve garantirci la massima sicurezza nel trasporto delle future mamme. Ieri fortunatamente tutto e’ andato per il meglio, grazie anche all’ottimo lavoro svolto dagli operatori del 118".

Così parte l'allarme sicurezza e torna la richiesta di confronto sul tema con l'assessore alla Sanità Carlo Lusenti: "Sono stati innumerevoli i tentativi di confrontarci con il nostro assessore - chiosa il Comitato - per chiarire un tema così importante come la sanita’ in montagna ma ancora oggi non abbiamo avuto risposte. Oggi piu’ che mai chiediamo di essere ricevuti nelle sedi istituzionali affinche’ quello successo ieri trovi in quelle sedi, tutte le sicurezze del caso, non ci si puo’ appellare alla fortuna quando si parla di salute".