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Il ristorante Pappagallo costretto a trasferirsi: "Botteghe storiche non tutelate" | VIDEO

La decisione in seguito all'annuncio di una ristrutturazione dei locali della Torre Alberici, dal 2019 di proprietà dell'industriale Alberto Vacchi

"Non si può di certo fare attività di ristorazione con una ristrutturazione in atto". Il ristorante bolognese Pappagallo trasloca dalla sua sede storica di piazza Mercanzia, e nel corso di una conferenza stampa di commiato, i titolari Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti si tolgono qualche sassolino dalle scarpe.

La decisione, infatti, è arrivata in seguito all'annuncio di una ristrutturazione dei locali della Torre Alberici, dal 2019 di proprietà dell'industriale Alberto Vacchi, patron Ima, che di fatto ha tagliato le gambe all'attività. Non è una questione di tipo economico, precisa Pettinicchio. "Il motivo che ci ha impedito di rimanere qui è la ristrutturazione. Dura due anni e alcuni giorni e quindi abbiamo trovato un accordo commerciale con la proprietà per uscire. Non si può di certo fare attività di ristorazione con una ristrutturazione in atto".

Il vero danno economico, sottolinea il titolare del ristorante, "è stato dettato dal Covid", per questo "non ci voleva un trasferimento perché comunque abbiamo rifondato energie per riprenderci dal Covid", ma "non è che la proprietà ci ha dato un danno economico, anzi tutt'altro: la proprietà ci ha rifondato un'uscita, come prevede la legge". Lo sconforto però è dettato dalla percezione di una scarsa considerazione dell'attività, che appunto ha potuto solo incassare la notizia dei lavori senza margine di trattativa. Nella nota di convocazione della conferenza stampa nei locali del ristorante, Pettinicchio e Valenti parlano di un "sopruso". Una parola "forte, legata a una macchinosità nella burocrazia per la non tutela delle botteghe storiche, essendo un bene della città", precisa Pettinicchio.

In particolare, "bisognerà intervenire sullo snellimento delle pratiche che va a tutelare coloro che investono in un'attività storica", perché, nel caso del Pappagallo, "noi riteniamo che il ristorante sia il ristorante di Bologna, anche se è di nostra proprietà, perché questo ristorante è sempre appartenuto a Bologna". Nonostante la vicenda, però, "io con le istituzioni e le associazioni di categoria ho un ottimo rapporto. La nostra comunicazione vuole solamente dire a coloro che gestiscono tante cose un po' più di attenzione su quelli che sono il patrimonio della città. Tutto qui". Insomma, "ci saremmo aspettati qualcosa in più", anche se, ammette, "sia il Comune che le associazioni di categoria si sono dimostrati dispiaciuti e hanno manifestato il loro disappunto". Per quanto riguarda il futuro dell'attività, invece, filtra ancora poco. Di sicuro "noi non lasciamo Bologna assolutamente. Abbiamo due trattative in corso che sono abbastanza avanti. Vi comunicheremo a breve", conclude Pettinicchio. (Dire)

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