Coronavirus, negli ospedali di Bologna tornano a operare i robot chirurgici
In totale, tra Maggiore e Sant'Orsola, previsti 16 interventi a settimana in ambito oncologico, urgenti e non differibili che fino ad oggi erano stati garantiti con tecniche tradizionali e laparoscopiche
Con i contagi in calo e i reparti che tornano gradualmente alla normalità è ripresa in questi giorni anche l'attività dei robot chirurgici dell'ospedale Maggiore e del Policlinico Sant'Orsola di Bologna. Era stato sospeso per precauzione il 23 marzo scorso, nel pieno dell'emergenza covid.
Al Maggiore il robot ha ripreso servizio a pieno regime lunedì scorso, 20 aprile, con una programmazione di cinque sedute settimanali tra chirurgia, urologia e chirurgia toracica. Previsti, in totale nove interventi a settimana. Al Sant'Orsola invece il robot è attivo da ieri, giovedì 23 aprile, con una programmazione di tre sedute settimanali di chirurgia urologica per circa sette interventi alla settimana.
Il robot, spiegano Ausl e Policlinico, torna dunque disponibile "per la minore necessità di letti di cure intensive che, nel periodo di maggiore espansione pandemica, avevano occupato anche spazi destinati alle sale operatorie". Sarà utilizzato per "interventi in ambito oncologico, urgenti e non differibili", che fino ad oggi erano stati "comunque sempre garantiti con tecniche tradizionali e laparoscopiche".
Il robot chirurgico, continuano le aziende sanitarie di Bologna, e' "particolarmente indicato per alcune patologie oncologiche e per pazienti in giovane età. I vantaggi più significativi della tecnica robotica sono la maggiore precisione nella esecuzione da parte del medico di manovre chirurgiche complesse, incisioni più piccole e quindi minore dolore da parte del paziente, tempi più rapidi per il rientro a casa, anche a sole 24 ore dall'intervento". I due robot vengono gestiti "in modo integrato tra le due aziende cittadine". (Dire)