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Cronaca

Rom e Sinti, legge inclusione: via libera della commissione territorio

Sperimentazione di soluzioni insediative innovative; sostegno a iniziative di autocostruzione e auto recupero; riuso delle micro-aree private, realizzate senza titolo; contributi ai Comuni e alle loro Unioni. Questi i punti principali

Prosegue l’iter del progetto di legge ‘Norme per l'inclusione sociale di Rom e Sinti’, che raccoglie il parere positivo (sì di Pd e Sel, astensione del M5s e voto negativo di Ln e Fdi) in commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, riunita in sede consultiva, presieduta da Manuela Rontini.
La proposta di legge è firmata dalla Giunta ed è il testo base, al quale sono collegati altri due progetti di legge sull'argomento: uno della Lega nord, l'altro di Tommaso Fotri (Fdi).

“Superamento delle aree sosta di grandi dimensioni; sperimentazione di soluzioni insediative innovative di interesse pubblico quali le micro-aree familiari (pubbliche e private); sostegno a iniziative di autocostruzione e auto recupero; riuso delle micro-aree private, realizzate senza titolo prima della data di entrata in vigore della legge stessa e già acquisite al patrimonio comunale; contributi ai Comuni e alle loro Unioni” per il superamento dei campi nomadi. Questi i punti principali, di competenza della III Commissione, relativi al testo base ed evidenziati dal relatore di maggioranza, Giuseppe Boschini (Pd). Il consigliere Massimo Iotti (Pd) ha integrato l’intervento del relatore sul tema urbanistica: “Gli spazi individuati dai Comuni non avranno una destinazione urbanistica definitiva, verranno applicate le procedure urbanistiche ordinarie per le variazioni dei Poc, saranno le stesse amministrazioni locali a definire le condizioni di insediamento”.

Il relatore di minoranza, Daniele Marchetti (Ln), comunicando la presentazione di diversi emendamenti alla legge, ha rimarcato la contrarietà al progetto micro-aree, strumento che “non rispetta i dispositivi urbanistici, il rischio è quello della moltiplicazione dei campi”. Il consigliere ha poi evidenziato che “nella nuova norma non si parla di aree di sosta a destinazione particolare e aree sosta di transito”, rilevando un “vuoto legislativo”. Infine, ha chiesto, relativamente alla dismissione delle aree sosta, “una programmazione precisa”. Alan Fabbri (Ln) ha rilevato “il rischio di svalutazione delle aree adiacenti agli spazi insediati dai nomadi”, chiedendo informazioni sui vincoli cui sono soggetti i Comuni relativamente all’individuazione delle aree.

Tommaso Foti (Fdi) nel ricordare “lo spreco, pari a 9,5 milioni di euro, per finanziare in passato il sostentamento dei campi nomadi”, ha rilevato che “i 700.000 euro per i Comuni, come riferito dalla Giunta, di investimenti nella nuova legge, non sono adeguati a programmare insediamenti monofamiliari per 2.740 persone: ad ogni micro-area dovrebbero essere riservati circa 4.000 euro, fondi evidentemente insufficienti. La legge- ha concluso- dovrebbe avere un’attuabilità pratica”.

In conclusione alla seduta, Boschini, raccolto l’invito dell’opposizione di “prevedere forme di controllo nella fase attuativa della legge, un monitoraggio della programmazione”, annunciando una possibile integrazione del progetto di legge. In risposta a Fabbri, ha ricordato che “per le amministrazioni locali non vi è l’obbligatorietà a individuare aree da destinare a insediamenti di Rom e Sinti, mentre i Comuni capoluogo della regione (dove risiede il 65% delle popolazioni nomadi) hanno gli strumenti per affrontare questo tipo di situazioni”. Quanto alle osservazioni di Foti, ha riferito che “le micro-aree non rappresentano la soluzione per tutti, la legge descrive altre soluzioni abitative”, mentre i “700.000 euro sono relativi al solo 2015”.

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