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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Rom e sinti, scendono in piazza vs il rischio di un "nuovo olocausto"

A Bologna manifestazione nazionale, il prossimo 16 maggio. La Lega insorge vs la mobilitazione e attacca l'amministrazione: "Basta con finto buonismo di chi continua a portare avanti la politica delle porte aperte in maniera indiscriminata"

Rom e sinti hanno scelto Bologna per la loro manifestazione nazionale, contro il rischio di un "nuovo olocausto" per le popolazioni nomadi. Lo annuncia Davide Casadio, presidente della Federazione Rom e sinti, nell'ultima puntata di KlausCondicio. La manifestazione a Bologna sarà il prossimo 16 maggio, perchè proprio in quella data nel lager di Birkenau gli internati sinti e Rom si ribellarono ai nazisti. "Non escludo assolutamente un nuovo olocausto per Rom e sinti, se in Europa dovessero andare al potere persone di estrema destra come Salvini", afferma Casadio, che annuncia di voler denunciare il leader della Lega nord "alla Corte Europea di Strasburgo, per incitamento all'odio razziale e alla violenza, con una richiesta di risarcimento danni per cinque milioni di euro".
Secondo Casadio, infatti, "Salvini ha violato palesemente tutte le leggi comunitarie che impediscono a un politico di alimentare odio e aizzare la gente ad agire in modo violento contro una specifica comunità creando un clima da pogrom. Se dovessero accadere episodi di violenza o pogrom contro persone Rom sapremo di chi sarà la colpa". Il presidente della Federazione Rom e sinti sostiene che "il virus del razzismo sta alimentando discriminazioni fomentate da personaggi come Salvini, che stanno facendo politica come accadde negli anni trenta", quando "i nostri genitori o nonni venivano perseguitati dal nazifascismo, quando venimmo sterminati".
Insomma, aggiunge Casadio: "Oggi noi non esistiamo, vogliamo essere partecipi nel fare le leggi, dare un contributo alla vita sociale e a quella civile. Siamo obbligati a rinnegare la nostra cultura, la nostra tradizione. Culturalmente siamo annullati, è una politica di esclusione sociale a livello di popolo. Dobbiamo ricordarci che negli anni del nazifascismo successe esattamente questo".

Ma a quanto pare la Lega nord non ha intenzione ne' di fare retromarcia ne' di stemperare i toni. Duri Fabio Rainieri e Daniele Marchetti, consiglieri regionali del Carroccio, sulla manifestazione in programma: “Nel nostro Paese - dicono -  il diritto di manifestare è un diritto sacrosanto che deve essere tutelato e difeso, ma sempre e solo fino a quando non va a ledere diritti altrui. Ora, permettere una manifestazione di piazza che ha come unico scopo quello di attaccare un partito politico presente in tutti i livelli nazionali e sovranazionali è assolutamente fuori dal mondo. Un conto è contestare questo o quel provvedimento, ben altra cosa è scendere in piazza contro un movimento politico. Se poi a farlo sono quei pacifici esponenti dei campi nomadi  che hanno trasformato i campi in fortini dove regnano l’illegalità e dove non c’è legge, è tutto un dire”.

"Inammissibile" scrive in una nota la capogruppo del Carroccio a Palazzo D'Accursio Lucia Borgonzoni "inammissibile è l'odio che certi cercano di fomentare contro la Lega Nord, noi parliamo dei problemi della gente e proprio per questo diamo fastidio a chi non sembra avere interesse a risolverli". Borgonzoni chiederà al Sindaco di intervenire "immediatamente su questa manifestazione, che come unico scopo, ha attaccare un movimento politico, la Lega Nord e il suo leader, Matteo Salvini. In Italia gli unici veramente discriminati sono quelli che non possono dirsi stranieri o di un'etnia come quella rom o sinti, basta con il buonismo che lede tutti e non aiuta realmente nessuno".

“Adesso basta con il finto buonismo di chi continua a portare avanti la politica delle porte aperte in maniera indiscriminata. Qui entra solo chi vuole integrarsi e chi rispetta le nostre regole. Chi scende in piazza per contestare la Lega contesta questi principi e di fatto si mette da solo fuori dalla porta – attaccano gli esponenti del Carroccio -. Quanto alle parole della vice presidente della Regione Emilia che boccia le dichiarazioni di Matteo Salvini in merito alla necessità di andare oltre i campi nomadi e che invita tutte le forze politiche presenti in consiglio a votare la nuova legge sull’inclusione di  rom e sinti, ricordiamo che ci sono cittadini emiliani colpiti dal terremoto e dall’alluvione che ancora aspettano di sentirsi inclusi in una comunità. Ci sono uomini, donne, bambini e anziani che attendono gli interventi promessi dal Pd a livello regionale e nazionale. E che continuano ad aspettare invano da anni. Forse l’assessore Elisabetta Gualmini con delega al Welfare e alle Politiche Abitative non sa che ci sono ancora case inagibili e persone che attendono risposte alle loro necessità. Che ci sono famiglie che hanno perso tutto e che dalla regione non hanno avuto nulla. Prima di includere Rom, Sinti… - attaccano Rainieri e Marchetti – sarebbe il caso di ricordarsi della nostra gente. Quella che paga le tasse e che pretende risposte”.

(Fonte Dire)

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