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Rumore prodotto dall'aeroporto, parte la petizione: "Rivedere la legislazione"

Michele Santi: "Chiediamo una revisione generale della legislazione antirumore esistente che risale al 1997, con particolare attenzione per gli aeroporti che insistono sulle aree urbane"

Sul rumore prodotto dall'aeroporto Marconi di Bologna batte un colpo anche la federazione Pd di Bologna. L'unione Pd Navile ha prodotto una petizione contro gli effetti dei movimenti aerei a bassa quota sulla città. "Chiediamo al Comune di Bologna, Città Metropolitana e Regione Emilia-Romagna di farsi carico di una decisa forma di pressione presso il Governo ed i ministeri competenti al fine di ottenere una revisione generale della legislazione antirumore esistente che risale al 1997, con particolare attenzione per gli aeroporti che insistono sulle aree urbane", affermano Michael Santi, responsabile del Pd Bologna per quanto riguarda la Pianificazione territoriale metropolitana e la mobilità e Valeria Ribani, segretaria Pd al Navile.

La richiesta è poi quella di agire su Enac ed Enav per ottenere una "risposta congrua e documentata alle dodici proposte formulate dal Cocompaer nel 2019 ed alle sei contenute nel dossier 2022". Si chiede, dunque, una "riduzione drastica dei sorvoli su Bologna negli orari di maggior disturbo come dalle 6 alle 8 e nelle fasce orarie che vanno dalle 19 alle 23" nonché un "completo blocco dei movimenti notturni sulla città a partire dalle 23, escludendo la pista 12 per i decolli e la 30 per gli atterraggi se non per esclusive ed accertabili ragioni di sicurezza (escludendo quelle riconducibili all'Air Traffic Control)".

(Dire) 

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