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Cronaca

Niente consegne a casa: sabato 15 gennaio scioperano i rider

Lavoro subordinato e contratto come dipendenti, aumento della sicurezza, salariale e rimborsi chilometrici, regole trasparenti dell'algoritmo, manutenzione mezzi a carico delle aziende, queste le richieste del sindacato

Il 15 gennaio sarà difficile ordinare il cibo da asporto. "Tutti i riders di tutte le piattaforme" attive in città sono chiamati a scioperare dalla Cgil. "Un migliaio di lavoratori. Il settore è ormai enorme", rileva Carlo Parente di Filt-Cgil.

Alla base dello stop, che partirà alle ore 17 di sabato prossimo, il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato: "Dobbiamo dare un segnale e partiamo da Bologna - dice ancora Parente ìalla 'Dire' - perché è una città dove già in passato si è messo in moto un percorso di sindacalizzazione e di emancipazione della categoria sfociati in diverse iniziative. Questo non è più un lavoretto, ma un lavoro vero e proprio, il principale impiego per tante persone", sottolinea, quindi "basta con il cottimo, con la tirannia dell'algoritmo e lo sfruttamento dei riders".

Lavoro subordinato e contratto come dipendenti, aumento della sicurezza, aumenti salariali e rimborsi chilometrici, regole trasparenti dell'algoritmo, manutenzione mezzi a carico delle aziende, queste le richieste del sindacato. Ci sono state sentenze di Tribunale, anche a Bologna, favorevoli al riconoscimento del lavoro subordinato per i riders e c'è un'iniziativa in questo senso a livello del Parlamento europeo, "ma sono 'ragionamenti di sistema'. Noi chiediamo una norma e un livello di contrattazione con le piattaforme che fin qui solo con Just eat si è concretizzato", riconoscendo appunto il rapporto di lavoro dipendente con i suoi ciclofattorini.

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"Gli altri continuano a lavorare con finti rapporti autonomi", annota Parente. Invece serve l'applicazione del contratto nazionale da far passare attraverso tavoli con le grandi aziende del settore. Dunque, sabato scioperano anche i riders di Just eat anche se sono più avanti dei loro colleghi? "Sì, con una formula un po' antiquata potremmo dire che il lavoratore più forte deve aiutare il più debole", risponde Parente. Si sta anche ragionando di una iniziativa pubblica anche se con le restrizioni per la pandemia non è così facile: al momento l'ipotesi è di un presidio il sabato sera. Ma sciopereranno anche gli stranieri che sono tanti a lavorare con le consegne e che spesso si vedono in strada in occasione delle manifestazioni di protesta dei riders? "E' vero che c'è più difficoltà a dialogare con certe componenti dei lavoratori, ma è anche vero, ad esempio, che abbiamo iscritti e rappresentanti tra i lavoratori stranieri di Just eat", e dunque si fanno largo i temi sindacali: quindi anche in questa fascia di ciclofattorini, è fiducioso Parente, lo sciopero dovrebbe riuscire. (dire) 

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