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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il salario? Rosicchiato dall'inflazione: "Si soffre di più lontano dai grandi centri"

Questa la fotografia del rapporto Ires su stipendi e potere di acquisto dei consumatori dipendenti e pensionati

Anche a Bologna e in provincia i salari dei lavoratori fanno fatica a tenere il passo dell'inflazione. E' quanto risulta da un rapporto dell'Ires sull'economia e il lavoro nella Città metropolitana.

L'indagine fa il punto sull'andamento dell'economia bolognese, che, dopo un 2021 di riscossa, nel 2022 deve fare i conti con nuove complicazioni e incertezze, legate allo scoppio della guerra e alle tensioni sui prezzi di energia e materie prime.

"Sul quadro, oltre alle incertezze, pesa la forte inflazione pari al 5,8%", osservano i ricercatori dell'Ires. "Per l'Italia, l'incremento dei prezzi si associa alla stagnazione delle retribuzioni che crescono sulla base di indici che non tengono conto dei prodotti energetici. Il rischio di impoverimento dei lavoratori e delle lavoratrici è dunque elevato e riduce gli effetti della ripresa che ormai iniziava a stagliarsi su tutti i settori produttivi", avverte l'istituto di ricerca.

Calano i redditi, aumentano i prezzi

Del resto, basta guardare le dichiarazioni dei redditi. Da quelle del 2021 riferite al 2020 emergono tre elementi che tratteggiano una dinamica di "impoverimento e di maggior diseguaglianza". I redditi imponibili (in media 21.624 per contribuente) calano del -1,5% rispetto al 2019, con picchi negativi nelle zone dell'Appennino e della pianura a ridosso del confine con il ferrarese. La variazione dei redditi imponibili da lavoro dipendente e assimilato, in media 22.303 euro pro-capite, diminuisce invece del -1,5%. In questo caso i picchi negativi insistono sulle zone più distanti dal comune capoluogo.

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Rispetto alle dichiarazioni dei redditi da pensione e da lavoro autonomo, le prime sono meno sensibili agli eventi esogeni e le seconde sono invece la componente più sensibile. La riduzione, nel caso degli autonomi, è stata del 9,5% a fronte di un calo del -6,6% delle dichiarazioni. Con riferimento alla diseguaglianza si è visto che se nel 2019 le dichiarazioni sopra i 75.000 euro erano una ogni 8,5 dichiarazioni fino a 15.000, nel 2020 le stesse sono una ogni 8,8. La distanza è maggiore nelle zone appenniniche e dei comuni a ridosso del confine di Ferrara. Rispetto al 2019 la distanza tende complessivamente a crescere con picchi maggiori in alcuni comuni dell'Appennino. (Vor/ Dire)

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