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Cronaca

Ludopatia e gioco d'azzardo, i gestori replicano: "Persi posti di lavoro"

Secondo l'associazione di settore Astro la relazione della Regione avrebbe dovuto valutare anche "il numero di persone che hanno perso il lavoro" per effetto della legge, dietro cui "ci sono famiglie"

La legge dell'Emilia-Romagna contro la ludopatia "ha messo in difficolta' migliaia di lavoratori" e "non ha apportato benefici alle persone a rischio dipendenza". Per questo, è "da rivedere". Torna a farsi sentire l'associazione Astro, che chiede alla Regione di "aprire un confronto con gli operatori del settore gioco" per revisionare la legge regionale, a pochi giorni dalla relazione valutativa sulla norma inserita nel 2013.

L'intero settore, spiega Massimo Piozzi del Centro studi Astro, si aspettava che la relazione evidenziasse "un tangibile risultato nella riduzione della dipendenza da gioco, che controbilanciasse la perdita di imprese e posti di lavoro". Al contrario, il report della Regione "ci ha dato conferma di come, quello che avrebbe dovuto essere solo l'effetto collaterale di una scelta legislativa, dipinta come una strategia di politica sanitaria, si stia invece rivelando il suo unico e principale risultato".

Nel documento, sottolinea Astro, emerge che per effetto della legge regionale sono state chiuse 155 attività e sono stati adottati 161 provvedimenti di chiusura. "Ma dai dati della Agenzia dei Monopoli contenuti nella stessa relazione- richiama Piozzo- risulta che dal 2017 al 2019 hanno chiuso, in Emilia-Romagna, 1.222 esercizi con offerta di gioco mediante AWP (cioè sale slot, ndr) e 55 sale vlt". Una stima "per difetto", sostiene Astro, dal momento che "non sono ancora noti i dati relativi al 2020".

Secondo l'associazione di settore, inoltre, la relazione della Regione avrebbe dovuto valutare anche "il numero di persone che hanno perso il lavoro" per effetto della legge, dietro cui "ci sono famiglie".

Allo stesso tempo, i dati sulle persone affette da gioco patologico "sono in costante aumento", segnala Astro, che chiede quindi alla Regione e all'Assemblea legislativa di aprire un "serio percorso di riflessione, mediante il contributo di tutti i soggetti coinvolti, che possa condurre a un ripensamento di questa legge, soprattutto ripristinando un più equilibrato bilanciamento del rapporto tra l'obiettivo di tutelare la salute pubblica e quello della salvaguardia delle imprese e dell'occupazione". (San/ Dire)

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