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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sale slot e distanziometro, asso-gestori: "Il Comune non può ancora dismettere macchine"

Colpo di coda nella battaglia di applicazione della legge regionale contro la ludopatia, che prevede zero gioco d'azzardo vicino a scuole e luoghi sensibili

Macchinette slot ancora al centro della polemica tra gestori ed enti locali. Il nodo è l'applicazione della legge regionale contro la ludopatia a tenere banco tra l'asso-gestori Astro e il Comune, con la prima che intima al secondo di non andare avanti con i distacchi delle note macchinette.

A riportare la notizia è Agipronews, in una nota. Secondo Astro l'amministrazione è "impegnata in questi giorni a comunicare l'imminente distacco degli apparecchi installati negli esercizi che non rispettano il distanziometro", vale a dire il divieto, contenuto nella legge regionale contro la ludopatia, che vieta nuove installazioni di slot a meno di 500 metri dai luoghi sensibili.

La lettera arriva, tra l'altro, proprio nel giorno in cui il Consiglio di Stato ha pubblicato tre ordinanze in cui dispone una perizia sul distanziometro per "verificare se il criterio della distanza 'determini che non sia in assoluto possibile la localizzazione sull'intero territorio comunale delle sale gioco e delle sale scommesse'".

Gioco d'azzardo, il 'distanziometro' taglia 155 sale slot

Il distanziometro finora "non è stato applicato agli apparecchi già operativi prima dell'entrata in vigore della legge, e avrebbe sortito il suo effetto solo alla scadenza delle concessioni, prevista per il 20 marzo". Astro spiega però che, in base al decreto 'Cura Italia' del 2020, la situazione è cambiata, in quanto il decreto "prevede che 'le concessioni vigenti in qualsiasi ambito sono automaticamente prorogate fino al 30 giugno 2022'".

Pertanto, chiosa l'associazione, "almeno fino al 30 giugno, salvo ulteriori proroghe, non si verificherà alcuna delle ipotesi che la legge regionale equipara a nuova installazione", e ogni provvedimento di dismissione sarà "da ritenersi illegittimo se adottato durante la vigenza delle attuali concessioni e delle eventuali proroghe". Gli operatori hanno intanto già manifestato l'intenzione di impugnare i provvedimenti ritenuti illegittimi e di "richiedere il risarcimento dei danni che dovessero subire".

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