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Cronaca San Giovanni in Persiceto

Nuda e senza memoria in albergo, fu violenza sessuale: arrestato un 23enne

Il racconto della ragazza ha trovato fondamento nei riscontri degli investigatori: il giovane la stordì e abusò di lei, per poi rapinarla. Il sospetto su altre due violenze consumate

Si risvegliò senza vestiti e senza memoria, ma con il tragico sospetto di avere avuto un rapporto sessuale con qualcuno: ora la storia ha trovato purtroppo conferma. I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in Persiceto hanno arrestato un 23enne casertano, indagato per violenza sessuale e rapina, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Bologna.

Il provvedimento trae origine dalla denuncia che una 19enne italiana aveva sporto ai Carabinieri di San Giovanni in Persiceto in merito a quanto accadutole la sera del 13 febbraio scorso durante una festa in maschera organizzata in occasione del carnevale presso una discoteca di San Pietro in Casale.

Durante la serata la ragazza era stata avvicinata da un giovane che dopo essersi spacciato per un addetto alle pubbliche relazioni del locale, le offriva da bere.

Di quanto fosse successo in seguito, la ragazza non ricordava più nulla. La mattina successiva si era svegliata nella camera di un albergo situato in zona con evidenti segni e lividi in varie parti del corpo che facevano immaginare cosa le poteva essere accaduto. La giovane, nonostante fosse ancora in stato confusionale e dolorante, aveva avuto la forza di pulirsi, rivestirsi, uscire dalla stanza e scendere alla reception per farsi chiamare un taxi.

Prima di andare via, una persona di servizio del hotel consegnava alla ragazza un vestito da carnevale consistente in una tunica nera, dicendole che l’aveva trovato all’interno della stanza. Quel vestito da carnevale non apparteneva alla ragazza. Al momento di pagare il tassista, la vittima si accorgeva che le erano state sottratte un’ottantina di euro, le chiavi della sua auto e la carta bancomat. Arrivata a casa scopriva inoltre che l’amica con cui si era recata alla festa aveva denunciato la sua scomparsa ai Carabinieri. Subito dopo, la ragazza si recava presso una struttura sanitaria per farsi medicare e ove le venivano riscontrate varie lesioni sintomatiche di un’avvenuta violenza sessuale.

I pezzi del puzzle sono stati ricomposti dalla Procura della Repubblica di Bologna grazie all’attività dei Carabinieri di San Giovanni in Persiceto. E’ stato possibile risalire all’identità del “monaco medievale” e raccogliere evidenti elementi che dimostrano come il rapporto sessuale subito dalla ragazza non poteva certo definirsi consenziente, al contrario di ciò che aveva cercato di far credere il 23enne casertano incensurato.

ALTRE VIOLENZE. Ma non è tutto: i militari inoltre hanno scoperto che il giovane si sarebbe reso responsabile di altre due violenze sessuali (luglio 2017 e febbraio 2018) commesse con lo stesso modus operandi “…connotato da inquietanti tratti di serialità…” come scritto nell’ordinanza del Gip, nei confronti di due ragazze che non avevano inteso sporgere denuncia.

Nella giornata di ieri, il giovane è stato infine rintracciato dai Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in Persiceto e tradotto nel carcere di Bologna.

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