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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Lazzaro di Savena

A San Lazzaro una casa per giovani Lgbtq discriminati

Si dovrebbe partire a settembre, è una delle poche strutture in Italia. Il comune: "A giorni determina per assegnazione"

Una casa-rifugio per tutte quelle persone discriminate o ripudiate da famiglie e altri contesti a causa del loro orientamento sessuale.  Dovrebe partire a settembre la Casa Arcobaleno del comune di San Lazzaro, un centro di accoglienza per gli allontanamenti da quella che dovrebbe essere casa. Nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzi e ragazze molto giovani, tra i 18 e i 26 anni, che si ritrovano da un momento all’altro senza un luogo in cui poter soggiornare e senza alcun supporto economico e affettivo. 

Nei prossimi giorni sarà pubblicata, sul sito del comune di San Lazzaro di Savena, la determina per l’assegnazione della gestione di Casa Arcobaleno. Un avviso destinato ai soggetti del terzo settore che possano dimostrare professionalità ed esperienza nelle pratiche di inclusione."In Italia queste strutture -recita una nota del comune- sono ancora poco diffuse. Secondo le ultime stime ci sono meno di un centinaio di posti in tutto il Paese: a Milano, Torino, Roma, Padova, Napoli, Bergamo, Reggio Emilia. E ora anche a San Lazzaro di Savena".

Conti: "Noi ci siamo"

“Gli Enti locali devono fare la propria parte per promuovere politiche e misure che sappiano rispondere ai bisogni di tutti ponendosi come luoghi sicuri, improntati sul rispetto delle differenze e liberi dal pregiudizio. A settembre entrerà in piena attività la Casa Arcobaleno che vuole essere un rifugio, un punto di riferimento e un luogo sicuro per tutti coloro che, soprattutto i più giovani, proprio a causa delle discriminazioni sull’identità di genere si trovano senza un tetto o senza il supporto della famiglia. A loro voglio dire che noi ci siamo, e che non lasceremo mai nessuno indietro”.

Soddisfatto Juri Guidi, assessore alla Cultura: “A breve potremo inaugurare la Casa Rifugio Arcobaleno, un progetto di accoglienza che ci permetterà di prenderci cura in maniera strutturata delle persone LGBTQI+ in fragilità. Un’iniziativa a cui tengo particolarmente: bisogna mobilitarsi in maniera concreta per  andare incontro ai bisogni di persone costantemente sotto attacco ed emarginate. Dobbiamo contrastare un atteggiamento che si pone in pieno sfregio del mandato costituzionale che ci indica una strada diversa fatta di inclusione e autodeterminazione”.

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