Profughi ucraini arrivati a San Lazzaro: "Ho guidato per 35 ore con mia madre e miei tre figli"|VIDEO
Potrebbero arrivare a 60 i rifugiati ucraini ospitati al covid hotel di San Lazzaro
Liliana è arrivata da Leopoli il 24 febbraio dopo aver guidato per 35 ore, tre giorni di viaggio con la madre e i tre figli di 16, 11 e 9 anni. "Mio marito è rimasto lì, con il mio papà e altri amici - racconta - solo gli uomini sono rimasti. E' molto preoccupato, perché la guerra potrebbe arrivare anche a Leopoli. Sarà una guerra lunga e letale". Ieri ne sono arrivati 18, oggi una ventina e potrebbero aumentare i rifugiati ospitati al covid hotel di San Lazzaro. La sindaca Isabella Conti si sta muovendo per organizzare corsi di italiano e assistenza psicologica.
Caterina, in Italia da 20 anni, questa mattina è al centro d'accoglienza per aiutare i suoi connazionali. "E' una situazione tragica - dice - spero che l'Ucraina entri a far parte dell'Europa, perché il regime dittatoriale di Putin non giova a nessuno. Senza preavviso ha invaso l'Ucraina e non ha lasciato neanche un corridoio per far evacuare i bambini e gli anziani. E' disumano, e pazzo". Caterina a Bologna ha studiato e lavorato come cameriera e barista, pur con alcune difficoltà durante la pandemia. "Adesso sono disoccupata - spiega - ma cerco sempre di rendermi utile nella chiesa ucraina in piazza San Michele. Lì ci arrivano tantissimi aiuti da ucraini, italiani e da persone di altri Paesi che mandiamo alle dogane per le persone che sono ancora nei bunker e sotto i bombardamenti". A questo proposito, anche il responsabile della struttura ribadisce l'invito a quanti volessero donare materiali da inviare in Ucraina a fare riferimento alle Istituzioni come Regione, Caritas o Protezione civile che "hanno contatti diretti con le linee di confine", in modo da "evitare che materiali inviati tramite percorsi non verificabili si possano perdere".