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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Lazzaro di Savena

San Lazzaro: fuori le sale gioco dal centro storico

Nuovi requisiti: parcheggio obbligatorio, ma non potranno insediarsi in unità immobiliari situate nell'ambito di centri storici. Il sindaco Macciantelli: "Gioco, frutto avvelenato della crisi"

Nella seduta di ieri sera il Consiglio Comunale di San Lazzaro ha approvato il nuovo regolamento comunale per l’apertura e la gestione di sale giochi con 11 favorevoli (Pd, gruppo  misto, Sinistra per San Lazzaro), nessun voto contrario, 3 astenuti (lista Noi Cittadini, Pdl), assenti 7 consiglieri.

Novità sui requisiti dei locali da destinare a queste attività:, devono possedere uno standard di parcheggio pertinenziale obbligatorio (1 parcheggio di mt. 2,5 per mt. 5,00 per ogni 20 mq. di superficie utile e frazione superiore); le attività di sala giochi non potranno insediarsi in unità immobiliari situate nell’ambito di centri storici, di insediamenti storici ed edifici tutelati. Il nuovo regolamento aggiorna quello del 2009 a seguito delle numerose modifiche normative e all’introduzione di nuove forme di intrattenimento legate ad apparecchi da gioco disciplinati dal Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza. 

"Il gioco patologico sta diventando una piaga sociale - ha dichiarato il sindaco Marcdo Macciantelli - un frutto avvelenato della crisi. Si cerca la fortuna, si incontrano ulteriori insuccessi, rovinando situazioni economiche già precarie. I dati sono allarmanti. Secondo l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS), la forma legale del gioco ha registrato incrementi progressivi nel corso dell'ultimo triennio. Fino ad arrivare a fatturare quasi 80 miliardi all'anno di Euro.

La spesa pro-capitale è di 1.673 euro/anno. Quattro italiani su dieci sono dediti al gioco direttamente o indirettamente per un totale di 17 milioni di persone coinvolte. Si stima che quasi due milioni di persone siano a rischio e ben 708.225 quelle considerate da dipendenza. Attualmente in Italia il fenomeno raggiunge il 4% del Pil nazionale e rappresenta, in termini di fatturato, la terza industria, dopo Eni e Fiat. Attenzione: da questa attività lo Stato incassa ogni anno più del 10%. Le cose da fare sono le seguenti. Nell'ordine. Smettere di esprimere buoni auspici e impostare politiche pubbliche di riduzione e contrasto del fenomeno. Lo Stato eviti di speculare sulla debolezza delle persone. Si riconosca la patologia del gioco d'azzardo (Gap) che è cosa più grave della semplice ludopatia. Bene ha fatto la Regione a promuovere la legge n. 5 del 4 luglio 2013. I grandi problemi sociali sono sicuramente un compito delle istituzioni, ma non solo, occorre coinvolgere tutte le agenzie formative, evitando un intervento a posteriori, promuovendo la paziente costruzione di una nuova responsabilità sociale della persona. Infine, non ha alcun senso addossare la colpa ai Comuni, mentre lo Stato ricava 8 miliardi di euro all'anno da questa attività (vale a dire il doppio dell'abolizione dell'Imu sulla prima casa), non confondere la causa con l'effetto, dopodiché è sacrosanto che facciano la loro parte i Comuni, possibilmente d'intesa con chi rilascia le autorizzazione, le Questure, dotandosi, in particolare, di un adeguato regolamento comunale per l’apertura e la gestione di sale giochi, passando dalle chiacchiere agli atti. Così abbiamo operato a San Lazzaro, per restringere il campo, disciplinandolo, dagli standard di parcheggio pertinenziale obbligatorio alla tutela degli edifici di valore storico".

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