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Cronaca

Piantagione di marijuana diffusa nei campi: scattano gli arresti a San Pietro in Casale

Blitz della polizia locale Reno Galliera, in manette due insospettabili

Quasi trecento piante, 340 Kg di peso complessivo, 35 Kg di infiorescenze, 350mila Euro di potenziale ricavo dallo spaccio al dettaglio. Sono i numeri del maxi sequestro di marijuana effettuato nelle campagne di San Pietro in Casale a opera della polizia locale Reno-Galliera, che nell'occasione ha anche arrestato due insospettabili coltivatori.

Entrambi cittadini italiani, rispettivamente di 56 e 49 anni, residenti nel bolognese, sono tutti e due dipendenti dell’azienda agricola proprietaria del fondo agricolo ove le piante venivano coltivate e dove insisteva l’edificio in cui erano conservate le piante recise per l’essiccazione. I due, stante il rilevante quantitativo di stupefacente rinvenuto e destinato alla successiva vendita, sono stati tratti in arresto per coltivazione di sostanza stupefacente in concorso e per loro si sono aperte le porte del carcere bolognese in attesa di giudizio.

Le piante erano piantate su di una estensione di terreno piuttosto vasta, frammiste ad altra vegetazione. Da lì, una volta cresciute le infiorescenze utili alla produzione della droga, i rami venivano recisi e trasportati in un casolare abbandonato sito poco lontano, ove era stata realizzata una sala di essiccazione dotata di ventilatore per riscaldare il vegetale ed accelerarne l’essiccazione. I rami recisi erano conservati, come prevedono le migliori tecniche di essiccazione, legati “a testa in giù”.

Piantagione di marijuana a San Pietro in Casale: due arresti

Piantagione diffusa, era attiva da tempo

Per portare via la droga sequestrata si è reso necessario ricorrere a due furgoni per recuperare le piante di cannabis indica sequestrate e trasportarle fino al luogo scelto per la loro custodia, dove verranno conservate fino alla conclusione delle analisi disposte dalla Procura della Repubblica di Bologna.

Le “piante madri” venivano invece lasciate a crescere nel terreno, in modo da potere garantire la produzione anche in futuro. Le caratteristiche delle piante, gran parte con fusti piuttosto grossi, fanno ritenere infatti che la produzione perdurasse ormai da tempo. Le indagini degli agenti della Polizia Locale Reno-Galliera, caratterizzate anche da diversi appostamenti in abiti borghesi, hanno consentito di individuare i due responsabili che gestivano personalmente la piantagione.

Il Comandante della Polizia Locale “Reno-Galliera”, Massimiliano Galloni, ha così commentato l’operazione “si tratta di una coltivazione molto ampia e molto organizzata. A differenza del solito le piante non erano concentrate in uno spazio ridotto ma sparse in un’area piuttosto vasta e coltivate fra altri arbusti in modo da occultarle e renderle quindi meno visibili”.

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