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Cronaca

'Mala tempora' per il lavoro nella Sanità: -17% le domande di ammissione all'Alma Mater

Rispetto allo scorso anno calano ancora le domande di ammissione ai corsi di Laurea dei 22 profili sanitari. Lo rivelano i dati presentati dalla Conferenza nazionale dei Corsi di Laurea tenutasi a Bologna

"Mala tempora" per le professioni sanitarie. Rispetto allo scorso anno (-3,1%) calano ancora (-11,5%) le domande di ammissione ai corsi di Lauree dei 22 profili sanitari. In numeri, il passaggio è stato da 119.654 domande per l’anno accademico 2012-2013 a 105.901 per il 2013-2014, con uno scarto di 13.753 domande. Tuttavia resta quasi stabile a 27.338 il numero dei posti a bando, il che si traduce in maggiori chance di frequentare il corso. Il rapporto domande su posto (D/P) è infatti sceso da 4,4 a 3,9.

In Emilia Romagna si registra un -15,8%, mentre per quanto riguarda le singole Università -17% per l'Alma Mater.

E’ quanto emerge dai dati rilevati dalla Conferenza nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie, grazie alla collaborazione delle segreterie delle Università sedi di Facoltà/Scuole di Medicina e Chirurgia, e riassunti nel rapporto che Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e Coordinatore Tecnico del Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia, Università di Bologna, ha presentato l’11 dicembre scorso all’ Osservatorio Professioni Sanitarie del Ministero dell’Università.

La riduzione più consistente si è registrata tra gli ortottisti (-30,5% di domande), seguiti agli assistenti sanitari (-27,1%) e dai tecnici di riabilitazione pediatrica (-21,9%). Ma perde appeal anche la professione di infermiere (-16,4%) e quella di infermiere pediatrico (-15,5%). Ma c’è anche un professione che vede crescere il suo appeal. Si tratta del terapista neuropsicomotorio in età evolutiva, le cui domande nell’ultimo anno sono cresciute del 2,8%.

Come accennato, si è ridotto il rapporto Domande su Posti per tutte le 22 professioni, seppure con valori diversi. A un’estremità della “classifica” troviamo il Fisioterapista con un rapporto D/P che passa da 14,9 a 13,8; al secondo il Logopedista da 12,7 a 11,1; seguito dal Dietista da 8,7 a 7,1. Per l’Infermiere il rapporto è passato da 2,7 a 2,2. All’altro lato della “classifica” il Terapista Occupazionale, che va da 1,2 a 1,1, e l’Assistente Sanitario che scende da 1,3 dello scorso anno a 0,9, unica professione dove il rapporto Domande/Posti a disposizione è sotto la soglia di 1.

CRISI OCCUPAZIONALE. Anche se l’area sanitaria si conferma tra le migliori per accesso al lavoro, la percentuale di occupati è scesa di 17 punti dal 2007 al 2011, passando dall’84,4% al 67,8%, con una riduzione particolarmente accentuata negli ultimi 2 anni. Insomma, ora la disoccupazione tocca anche le professioni sanitarie e anche gli infermieri, “profilo rispetto a cui fino a 3 anni fa si lamentava la carenza”, osserva Mastrillo. Per gli infermieri l’occupazione è scesa dal 94% del 2007 a 74% del 2011, mentre era 83% nel 2010, quindi ben 9 punti in meno in un solo anno.
La perdita di “occupazionalità” è maggiore per l’Infermiere Pediatrico, che in punti percentuali passa dal 92% del 2007 al 55% del 2011. Ma ancora più alto è il calo per il Tecnico di Radiologia che scende dal 93% del 2007 al 48% del 2011, con differenza di ben 45 punti percentuali, di cui 9 sull’anno 2010, e che resta la riduzione maggiore in assoluto fra i 22 profili.
 
 

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