rotate-mobile
Cronaca

Riforma sanità territoriale e Pnrr: dopo il Covid, riparte il gruppo di lavoro

Con l'arrivo dei fondi Pnrr un pool dovrà elaborare proposte su come integrare tra loro gli ambiti ora slegati

Con i numeri della pandemia sempre più sotto controllo a Bologna Ausl, Comune, Unibo e Regione cercano di riprendere le fila del discorso sulla riforma della sanità territoriale, alla luce anche dell'arrivo dei fondi Pnrr.

La Conferenza territoriale socio-sanitaria ha quindi costituito un gruppo di lavoro: entro sei mesi, il 'pool' dovrà elaborare proposte su: riorganizzazione delle reti ospedaliere e valorizzazione degli Irccs; assetti di governo del sistema; ridisegno delle reti sociali, socio-sanitarie e di assistenza sanitaria territoriale; piano per la promozione della salute e la prevenzione. A chiedere di prendere in mano la questione è stato il sindaco Matteo Lepore, nel corso dell'ultima riunione della Conferenza socio-sanitaria.

"Riprendiamo un percorso che in parte era già stato avviato prima della pandemia- spiega Lepore- un lavoro per continuare a innovare il nostro sistema, nel quadro del Pnrr e delle riforme nazionali nel campo della sanità, dalla assistenza territoriale alla telemedicina. Sentiamo la necessità che le grandi competenze e le grandi potenzialità che abbiamo come comunità metropolitana vengano sfruttate al massimo e valorizzate. Questo grazie a una maggiore integrazione tra tutti gli attori del sistema: l'Università, le aziende, le Istituzioni, la ricerca".

Post covid, al lavoro per una struttura polifunzionale sociosanitaria: "Ospiterà una 'città sotterranea'"

Il gruppo di lavoro dovrà quindi "costruire un progetto che ci permetta di realizzare gli investimenti -precisa il sindaco- ma soprattutto di riempire di contenuti i nuovi contenitori che ci saranno. Questa sarà un'opportunità per risolvere problematiche che avevamo anche prima della pandemia. Dobbiamo avere l'ambizione di innovare, come è nella nostra tradizione. Stiamo vivendo un momento storico di grande disponibilità di risorse per gli investimenti, ma non altrettanto sulla spesa corrente. Sarà dunque importante lavorare anche su un nuovo sistema di governance delle nostre reti metropolitane. Come amministratori siamo molto interessati al settore della prevenzione e a tutti i servizi territoriali", afferma Lepore.

Per l'Alma Mater di Bologna, aggiunge il rettore Giovanni Molari, "sarà una grande opportunità per rafforzare la propria presenza sul territorio, sia nella formazione delle figure professionali necessarie per i nuovi modelli assistenziali, sia nella ricerca sulle patologie a maggior impatto sulla salute dei cittadini". Il gruppo di lavoro, inoltre, "consentirà alle istituzioni coinvolte di trovare nuove soluzioni per rafforzare la collaborazione tra l'Università e gli Irccs dell'area metropolitana", sottolinea il rettore. Anche la Regione, garantisce l'assessore Raffaele Donini, "assicura massimo impegno. Fare gioco di squadra con il Comune e l'Università è importante, ed è determinante per elaborare strategie che continuino ad assicurare politiche di prevenzione, che rafforzino la sanità territoriale metropolitana e la rete ospedaliera". (San/Dire)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riforma sanità territoriale e Pnrr: dopo il Covid, riparte il gruppo di lavoro

BolognaToday è in caricamento