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Cronaca Fiera / Viale Aldo Moro

"Sanità allo stremo", presidio sotto le torri della Regione

Presidio della Cisl il 18 gennaio in viale Aldo Moro

La sanità bolognese "è allo stremo". Lo denuncia Stefano Franceschelli, segretario generale della funzione pubblica Cisl nell'area metropolitana, spiegando le motivazioni del presidio del 18 gennaio davanti alle torri della Regione Emilia Romagna.

"Crediamo- afferma- che sia finita la stagione degli 'impegni' e che per il personale sanitario sia invece arrivato il momento dei fatti. Non riteniamo sufficiente la semplice promessa generica di sbloccare le assunzioni all'1 gennaio, pensare che al 2 gennaio sia in servizio tutto il personale che serve è infatti una chimera, chiediamo che la programmazione delle assunzioni riparta subito e soprattutto da numeri certi". Il personale assunto in questi anni, ricorda il sindacalista, è stato impiegato "prevalentemente per la gestione delle attività attinenti al Covid: tamponi, vaccinazioni, reparti Covid dedicati, aree emergenza. Con la conseguente riduzione di personale in tanti servizi che oggi lavorano sotto organico e in riduzione di attività, sta qui la gravità della scelta da parte della Regione di bloccare il turn over in questi mesi".

Le conseguenze, secondo la Fp Cisl, "si riversano sul personale e sul servizio al cittadino. Da un lato infatti ai professionisti vengono richiesti lo spostamento in reparti Covid dove non lavoravano da oltre un anno, il salto riposo o i doppi turni, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista lavorativo e personale in un momento in cui prevalgono la frustrazione e la difficoltà a riconoscere una valorizzazione stabile per l'impegno profuso".

Dall'altro lato "assistiamo poi alla riduzione di posti letto e alla contrazione di attività ordinaria che comporta l'allungamento delle liste d'attesa per prestazioni chirurgiche e di screening in particolare". Le criticità, conclude poi Franceschelli, "sono trasversali su tutte le aziende: i Pronto soccorso di Maggiore e Sant'Orsola fronteggiano un grande iperafflusso, la centralizzazione del personale nelle aree Covid provoca una carenza in particolare di oss nelle strutture del territorio (come ad esempio all'ospedale di Bentivoglio) e non dobbiamo dimenticare l'area amministrativa, che assicura i rifornimenti costanti di strumentazione ai reparti, e che da mesi vede rinviato il concorso metropolitano per il reclutamento di personale". (Dire)

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