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Cronaca Zona Universitaria

Troppi decibel in Zona Universitaria. Soluzione: un autovelox del rumore e sanzioni ''in tempo reale''

E' l'idea lanciata da Rosa Amorevole, candidata del centrosinistra alla presidenza del Quartiere Santo Stefano di Bologna: ecco come funziona lo strumento, già testato in altri comuni

Un autovelox del rumore e sanzioni ''in tempo reale''. Questa l'idea per dichiarare guerra ai "decibel troppo elevati" in zona universitaria. La proposta arriva da Rosa Amorevole, candidata del centrosinistra alla presidenza del Quartiere Santo Stefano di Bologna.

Per venire incontro alle richieste dei residenti, che spesso lamentano l'eccessivo caos prodotto dai locali della zona "U", la ricetta della candidata dem è di importare al Santo Stefano i fonometri e i limitatori utilizzati da qualche anno dal Comune di Cervia, in provincia di Ravenna, il cui sindaco Luca Coffari spiega che "sono una sorta di ''autovelox del rumore'': i fonometri monitorano costantemente quanto chiasso viene prodotto in una certa zona, e segnalano in tempo reale a Polizia municipale e Arpa chi sgarra, mentre i limitatori, installati nei locali, servono a contenere il volume della musica entro una certa soglia".

Un sistema che, prosegue il sindaco, "sta funzionando bene, nonostante l'iniziale diffidenza di alcuni esercenti", dato che "le segnalazioni dei cittadini per l'eccessivo rumore si sono quasi azzerate negli ultimi anni, e gli stessi esercenti hanno riconosciuto che si tratta di un buon metodo per distinguere chi rispetta le regole da chi prova a fare il furbo". Inoltre, sottolinea Coffari, "un altro punto a favore sono i costi contenuti, visto che installarlo costa tra i 2.000 e i 2.500 euro, e il Comune offre degli incentivi ai locali che lo adottano".

Ovviamente, le sanzioni ''in tempo reale'' costituiscono un ulteriore deterrente per chi prova a sgarrare, anche perchè, ricorda il sindaco, "i gestori che prendono due multe nel corso di un anno sono obbligati a installare i limitatori".

Agenzia Dire

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