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Cronaca Pilastro / Via San Donato

Droga e soldi reinvestiti in attività commerciali: 3 gli arresti

Dopo il maxi sequestro di beni (tra i quali il ristorante I Sapori della Taranta e un forno) scattano arresti per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti

Proseguono le indagini intorno al presunto giro di droga i cui proventi sarebbero stati reinvestiti in alcune attività commerciali all'ombra delle Due Torri.
Il mese scorso, la Direzione Investigativa Antimafia di Bologna aveva tratto in arresto M.C., 34 anni, intestatario di una delle attività finite nel mirino: nel corso di una perquisizione domiciliare era stato trovato in possesso di due pistole, nonché di diverse munizioni. Lunedì scorso l’arresto è scattato anche per il 45enne G.I.

Tra i beni riconducibili ai due ci sono il ristorante I Sapori della Taranta e un forno ("Lu Furnu Te La Taranta") di via San Donato, attività finite sotto sequestro lo scorso luglio (insieme a immobili e conti correnti per un totale di un milione e mezzo di euro) perchè secondo gli investigatori, in esse sarebbero stati reinvestiti proventi del narcotraffico.

Le indagini, nelle scorse settimane, avrebbero trovato ulteriori elementi di conferma delle accuse a carico degli indagati. Nel corso di alcune perquisizioni, in particolare, a entrambi sono stati sequestrati alcuni grammi di cocaina, marjiuana e hascisc. 

Lunedì, M.C. e G.I. sono stati raggiunti da due ordini di custodia cautelare in carcere, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Lo stesso provvedimento ha colpito anche una terza persona,  A.S., cittadino albanese di 34 anni, residente a Bologna, già ai domiciliari per un precedente arresto per droga.

Per quanto riguarda il forno e il ristorante posti sotto sequestro, sono rimasti aperti al pubblico. ll G.I.P, infatti, aveva nominato un amministratore giudiziario al fine di garantire la continuità delle attività commerciali cautelate.
 

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