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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Impianti sci chiusi fino al 15 febbraio: "Stagione compromessa, subito i ristori"

Per Ascom lo slittamento a metà febbraio segna la parola fine alle speranze di recupero della stagione sciistica

Al Corno alle Scale la stagione sciistica "è compromessa" e per questo "servono risarcimenti immediati". L'appello è del vicepresidente di Ascom Bologna Medardo Montaguti, che conta a questo punto anche su un aiuto della Regione.

Lo slittamento a metà febbraio della riapertura degli impianti sciistici "apre per il comprensorio del Corno alle Scale, e quindi per l'intera montagna bolognese, uno scenario drammatico", non esita ad affermare Montaguti.

"Inutile sottolineare che il mancato via libera equivale a compromettere l'intera stagione invernale, allungando a un anno il periodo di stop imposto al comparto neve, fermo, è giusto ricordarlo, dal marzo 2020. Come avevamo già sottolineato nel dicembre scorso, colpire il prodotto turistico 'neve' significa mettere in ginocchio l'intero sistema Appennino: il danno economico procurato a gestori e operatori del bianco, infatti, si estende inevitabilmente a quell'importantissimo indotto che opera nell'ospitalità, nella ristorazione, nel commercio e nei servizi".

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Come Ascom, prosegue il numero due dell'associazione, "eravamo e siamo tuttora convinti che sia possibile riaprire in piena sicurezza, conciliando lotta al virus e salvaguardia del sistema economico".

Il ragionamento secondo Ascom vale soprattutto per la stazione del Corno alle Scale "che peraltro, proprio nel 2020, ha trovato una nuova gestione e cominciato a intravedere una concreta prospettiva di rilancio". "Nonostante la richiesta di imprese e operatori della montagna sia sempre stata semplicemente quella di poter tornare a lavorare, oggi ci troviamo di fronte all'ennesimo rinvio e quindi, di fatto, alla fine di una stagione mai cominciata. A questo punto, per scongiurare l'implosione di un intero settore e tutelare un'area già da tempo in sofferenza come il nostro Appennino, chiediamo risarcimenti immediati e soprattutto proporzionati alle perdite di fatturato".

"Ci aspettiamo inoltre- conclude Montaguti- che la Regione Emilia Romagna si adoperi a livello nazionale affinché le risorse vengano stanziate ed erogate quanto prima. In assenza di misure di sostegno tempestive e adeguate, infatti, il peso delle chiusure si abbatterà su centinaia di cittadini, imprese e operatori dell'Appennino. Un territorio che, oggi più che mai, merita attenzione e, soprattutto, più rispetto".
(Bil/ Dire)

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