Scienze politiche: ancora contestazioni per Panebianco, intervengono le forze dell'ordine
Alcuni studenti con slogan e cartelli hanno avviato l'ennesima azione di protesta in Facoltà e all'arrivo delle forze dell'ordine è montata la rabbia: blitz in Rettorato
Non c'è pace per la Facoltà di scienze poliche a Bologna. Stamattina nuova azione di protesta da parte di un gruppetto di studenti. Al centro delle contestazioni ancora il professore Angelo Panebianco, che i manifestanti - con cartelli e slogan - sono tornati ad apostrofare come "guerrafondaio', in riferimento alle sue visioni sulla guerra, espresse in alcuni editoriali .
Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa.
L'arrivo di carabinieri e polizia ha sollevato altre proteste. Come reclama il collettivo Assemblea Scienze politiche: "Siamo ora in Rettorato per denunciare quello che è successo stamattina a Scienze Politiche". Il riferimento è alle parole del Rettore di Amla Mater, Francesco Ubertini che "aveva dichiarato - ricordano i manifestanti - che durante il suo mandato non ci sarebbe più stata polizia in università, ma eccola qua l'ennesima dimostrazione di quel che si intende per libertà di espressione: mera giustificazione della casta baronale che difende la libertà dei guerrafondai a discapito di quella di chi ha scelto da che parte stare, contrapponendosi alla guerra e a questo tipo di università. Qui in rettorato, come a Scienze Politiche, a riempire aule e corridoi sono celerini e agenti della Digos".