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Scienze politiche: 'Ecco chi si prostra davanti a Panebianco'. PD: 'Liste di proscrizione'

Nome per nome "1.400 membri del feudo Unibo che si prostrano davanti al signorotto Panebianco". L'Assemblea di Scienze politiche pubblica i nomi di tutti i docenti che hanno solidarizzato con il professore

"Volete sapere da chi è composta una casta, con baroni vassalli e baciapile? Eccola qui sotto, nome per nome, coi 1.400 membri del feudo Unibo che si prostrano davanti al signorotto Panebianco e alle sue ben remunerate teorie delle guerra". In una nota l'Assemblea di Scienze politiche pubblica i nomi di tutti i docenti che hanno solidarizzato, firmando, con il professore, dopo le contestazioni delle scorse settimane. 

"Sono loro che ci costringono a campare nella precarietà e in un’università in macerie, che militarizzano e impoveriscono le nostre vite, sono loro che adesso ci vogliono mandare in guerra. Alcuni di loro hanno costruito la propria carriera utilizzando il pensiero critico, partecipando addirittura ai dibattiti di movimento (cosa che ci auguriamo non accada più): ma è solo in occasioni come questa che si dimostra da che parte si sta, quando si dovrebbe essere disposti a rischiare in prima persona, a contrapporsi alla casta feudale, a mettere in discussione il proprio status. Contro gli appelli della casta, facciamo allora appello a boicottare i baroni e i baciapile dell’università in guerra, perché la loro libera espressione significa la nostra assenza di libertà e i nostri morti". E quindi una lunghissima lista di nomi e cognomi. 

PD, NO ALLE LISTE DI PROSCRIZIONE. Vere e proprie ''liste di proscrizione dei docenti che hanno espresso solidarietà al prof. Panebianco ed il conseguente annuncio di azioni contro di loro, è di una gravità eccezionale". E' l'opinione del deputato Pd Andrea De Maria "la minaccia alla libertà di insegnamento ci riporta indietro agli anni bui dell''eversione e del terrorismo o a quelli della dittatura fascista. Auspico la massima determinazione - sottolinea De Maria - di tutte le istituzioni competenti nel contrastare quello che sta accadendo e, nello stesso tempo, la più ferma condanna da parte di tutte le forze politiche e sociali della città". 

Per la responsabile nazionale Scuola e Università del Pd Francesca Puglisi, si tratta di "farneticanti dichiarazioni di guerra" e le liste di proscrizione "di una piccola minoranza studentesca dal linguaggio che ricorda tanto una vignetta di Sergio Staino - Il Compagno Molotov -, sono certa non intimidiranno la comunità di docenti, ricercatori e studenti", tantomeno "la comunità politica che ha espresso solidarietà al professore Panebianco. Siamo orgogliosi dell''ateneo della nostra città - prosegue Puglisi- e grati per il contributo culturale che continua a dare alla crescita del paese intero". E cultura, sottolinea ancora la senatrice, "è sinonimo di libertà". 

L'Alma Mater "non pu' diventare teatro di intimidazioni e censure". A dirlo è la deputata Pd Marilena Fabbri, che chiede un intervento deciso per far "cessare immediatamente" questa situazione. "Una serie di atti che hanno provocato tensione all'Università! e poi "una nuova grave provocazione - sottolinea Fabbri - l'affissione dei nominativi dei docenti che hanno espresso la doverosa solidarietà al loro collega" è di "particolare gravità che ricorda le liste di proscrizione tese a intimidire, isolare e creare bersagli". Fabbri esprime dunque "massima solidarietà ai docenti raggiunti da queste assurde, preoccupanti e violente intimazioni". Allo stesso tempo, sostiene la deputata Pd, "va assicurata la libertà degli studenti di ricevere contenuti e saperi in un clima di normale serenità, senza subire imposizioni ideologiche o censure e senza dover affrontare una condizione di scontro continuo e irragionevole da parte di gruppi che non hanno il minimo rispetto per la vita dell'Università". La libertà di studio e insegnamento "deve essere tutelata e protetta- manda a dire Fabbri- la situazione che si è determinata non trova giustificazione e deve quindi cessare immediatamente", trovando "nella dialettica accademica l''eventuale spazio di confronto tra posizioni anche radicalmente opposte". 

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