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Cronaca Centro Storico / Piazza del Nettuno

Sciopero scuola, un migliaio in piazza Nettuno: "Questa situazione un oltraggio, dovete trovare un po' di coraggio" | FOTO

Cartelli e anche filastrocche anti Dad. All'ombra del Gigante si sono radunati genitori, insegnanti e studenti. Sul piatto varie richieste: dalla riduzione del numero degli alunni nelle classi all'assunzione dei precari su tutti i posti disponibili

Dalla sanità alla ristorazione, dal mondo wedding ai tassisti. Dai rider, alla scuola. Oggi girandola di manifestazioni anche a Bologna in adesione allo sciopero generale nazionale. 

Per il comparto dell'istruzione - sotto la guida di Cobas e Coordinamento precari, a cui ha aderito anche il comitato Priorita' alla scuola - in piazza Maggiore si sono  radunate circa un migliaio di persone che chiedono sopra ogni cosa il ritorno in classe il prima possibile, perchè "della Dad non ne possiamo più". Le altre richieste dello sciopero riguardano: la riduzione del numero degli alunni nelle classi; l'assunzione dei precari su tutti i posti disponibili, senza i quali "la scuola crolla"; maggiori investimenti in edilizia scolastica, per aumentare la sicurezza.

Insegnanti, studenti e genitori in piazza Maggiore si mobilitano per la scuola

Cartelli e filastrocche anti Dad

Quello di oggi, proclamato a livello nazionale, "è uno sciopero non solo sindacale, ma politico e sociale- sottolineano i Cobas- condiviso anche da genitori e studenti". All'ombra del Nettuno manifestano anche famiglie e lavoratori delle scuole private e paritarie. In più di un intervento al microfono, i manifestanti segnalano come si parli "sempre dei contagi nella scuola. Ma la stessa attenzione è rivolta anche agli altri luoghi di lavoro? Non sembra". In piazza ci sono pure gli alunni, muniti di cartelli . Qualcuno per l'occasione recita una filastrocca anti Dad "che non funziona e a casa abbandona. Questa situazione per noi è un oltraggio, dovete trovare un po' di coraggio".

Un altro gruppetto di alunne di quinta elementare della scuola San Giuseppe racconta - coem riferisce l'Agenzia Dire - la paura di non rivedere piu' i propri compagni, perchè dall'anno prossimo si passa alle medie. "Non possono toglierci quella che per noi e' una seconda casa- dicono le alunne di quinta elementare in piazza a Bologna, tra gli applausi dei manifestanti- la soluzione non e' chiudere la scuola, perche' dopo un mese i contagi hanno continuato a salire. Non e' quello il problema. Perche' gli altri negozi sono aperti, mentre la scuola e' l'unica chiusa? Quando un giorno voteremo ci ricorderemo di quello che ci hanno fatto". A prendere la parola e' anche Cesare, studente del Minghetti. "Noi studenti siamo trattati come fantasmi per racimolare qualche contagio in meno e garantire l'apertura delle aziende". Ma, aggiunge, "e' importante che la scuola riapra almeno per i piu' piccoli, noi possiamo aspettare". E comunque, mette in chiaro, "la Dad deve finire assolutamente con la fine dell'emergenza".

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