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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico

Lavoro, Cgil torna in piazza: corteo al via da piazza XX Settembre

In migliaia, armati di bandiere e striscioni, alla partenza del serprentone che attraversa le vie del centro per concludersi con il comizio in via Masini. Gli organizzatori sono positivi: 'Affluenza ancora in aumento'

Anche Bologna si ferma per lo sciopero della Cgil, che oggi - 20 aprile 2012 -  torna in piazza contro la Riforma del Lavoro voluta dal Governo Monti e, soprattutto contro le modifiche all'articolo 18: 'Non si tocca -  slogheggiano i manifestanti - Non ai licenziamenti facili, no ai diritti conquistati con anni di battaglie'.

Cgil vs il Governo: corteo per le vie del centro, circolazione in sofferenza

ITINERARIO DEL CORTEO. Così per le vie del centro storico di Bologna in migliaia marciano. La partenza del corteo - alle 9 di questa mattina -  da piazza XX Settembre. Già prima del via erano oltre 3 mila i presenti: 'Ma aumenteranno - assicurano ottimisti gli organizzatori'. E così è. Il serpentone si riversa - già più rinfoltito su via Indipendenza, fino ad arrivare in via Mascarella, per immettersi, infine, su via Masini. Da qui, la meta è il DPL, all'altezza del civico 10, per il comizio conclusivo, alla presenza di una folla di circa 7mila persone.

Una mattinata difficile per il traffico cittadino. I manifestanti invadono le strade e rallentano la circolazione dei mezzi nel centro storico. A questo si aggiungano i disagi in vista per lo sciopero dei mezzi pubblici. Al via dalle 11 alle 15.

COMIZIO. Davanti al 'dipartimento per il lavoro' di v. Masini, si alternano sindacalisti e lavoratori. L'acqua non ferma la rabbia, lo sdegno contro un mercato del lavoro ingiusto e ipocrita - come ruggisce Vannini- segretario generale FP Cgil -:"Perchè è intollerabile che i dati mostrino come i lavoratori guadagnino più dei loro datori di lavoro'. E così dagli striscioni i manifestanti reclamano: 'Paghi, chi non ha mai pagato'. Mentre si invocano leggi che tutelino le categorie deboli. Quella dei lavoratori, dei precari in primis. E sul palco si avvicendano oggi anche voci di chi vive in bilico nel mercato impiegatizio: "Prima delle imprese si mettano al centro le persone", dice un giovane ricercatore universitario, anticipato dall'intervento di Stefania - della Rete lavoratori precari - che sottolinea: 'Lavoro nell'editoria e sappiate che tutti i libri che compriamo sono frutto dello sfruttamento di migliaia di precari'. 
Ai microfoni anche l'intervento di una dipendente de La Perla - l'azienda di lingerie di lusso bolognese - a vomitare la frustrazione di 300 lavoratori, suoi colleghi, che si trovano in cassa integrazione da 3 anni "e a fine 2012 scadranno gli ammortizzatori sociali. Molti di noi sono stati esodati. Non siamo più persone, ma solo numeri'. Poi interviene Vincenzo Colla, segretario generale Cgil Emila Romagna: "I più forti in Europa non possano risolvere i nostri problemi - incalza il sindacalista - chiediamo una terza Repubblica, degli onesti. No al populismo, a rischio la storia del Paese."

Non sono ancora scoccate le 12 quando i manifestanti ripiegano le bandiere e rompono l'assemblea. La strada lentamente si sgombera. In molti nel pomeriggio riprenderanno il lavoro, sperando che qualcosa, questa volta, possa cambiare davvero.

CORTEO ANCHE A CASALECCHIO. Anche per le vie di Casalecchio di Reno questa mattina cgiellini in marcia. Alla manifestazione ha preso parte anche Andrea De Maria, PD, che attarverso una nota ha annunciato la soddisfazione per l'adesione e l'unità della protesta: “È importante essere oggi al fianco dei lavoratori ed ascoltare la loro voce, nella consapevolezza che il mondo del lavoro rappresenta un protagonista fondamentale di qualunque iniziativa per sconfiggere la crisi e promuovere lo sviluppo. Il nuovo climaunitario fra Cgil, Cisl, Uil, il dibattito che si sta sviluppando nel mondo dell' impresa, la stessa iniziativa del PD in difesa dei diritti dei lavoratori rappresentano riferimenti importanti per combattere una crisi economica e sociale sempre più grave. Occorre davvero investire sul lavoro, sullo sviluppo e sull'equità, affrontando così alla radice le ragioni della crisi che stiamo vivendo ed indicando al Paese una prospettiva di riscatto, di unità, di solidarietà.”

 

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