I metalmeccanici sono scesi in piazza numerosi, oggi nella provincia di Bologna. Uno sciopero duro e agguerrito, per protestare contro la riforma del mercato del lavoro. I manifestanti, stretti in corteo sotto le insegne della Fiom, hanno marciato fino alla tangenziale; qui, armati di bandiere, si sono riversati sulla carreggiata, mandando in tilt il traffico cittadino.

La marcia delle tute blu: traffico paralizzato

A protestare oggi sono, secondo gli organizzatori, almeno 5.000. Dopo il concentramento davanti alla ex Manifattura Tabacchi, i lavoratori sono entrati in tangenziale dall'uscita Stalingrado con centinaia di bandiere rosse della Fiom. La carreggiata è stata liberata dopo circa un'ora, verso le 15.30. Il corteo si è poi chiuso davanti alla sede regionale della Rai.

La protesta, che come annunciato dagli organizzatori si è svolta pacificamente, fa parte del pacchetto di quattro ore di sciopero proclamato dai metalmeccanici nella provincia di Bologna. E sulle adesioni ha commentato Bruno Papignani, segretario della Fiom bolognese: "Lo sciopero è andato molto bene, ad esempio alla Lamborghini e alla Gd, con adesioni anche tra gli impiegati". Poi salutando i manifestanti, il segretario ha dato appuntamento allo sciopero del 20 aprile con presidi alla rotonda Biagi a Casalecchio di Reno e davanti all'Ispettorato del Lavoro a Bologna.

"Non ci va bene la politica del Governo - ha spiegato il sindacalista - non ci va bene quello che stanno facendo i padroni e Marchionne". E ha aggiunto: "Non ci servono le lacrime di queste milionarie, di questi ministri e persone lesse, cresciute in ambienti chiusi". Per Papignani la riforma del Governo Monti è "iniqua" perché viene presentata come "una riforma che aiuta i giovani e invece stanno contrapponendo i giovani agli anziani per rendere tutti precari e più ricattabili". E sull'articolo 18 ha detto: "Noi l'avevamo l'articolo 18, e ci sta bene così"