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Cronaca

Sciopero medici di famiglia, pediatri e guardie mediche il 19 maggio a Bologna

Per la giornata di domani sciopero generale dei Medici aderenti alla F.I.M.M.G. e dei Pediatri di Libera Scelta aderenti alla F.I.M.P. e alla C.I.Pe. Ambulatori chiusi, garantite le urgenze

Camici bianchi in sciopero. Le Organizzazioni Sindacali F.I.M.M.G. (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), F.I.M.P. (Federazione Italiana Medici Pediatri) e C.I.Pe (Confederazione Italiana Pediatri) hanno proclamato uno sciopero nazionale per martedì 19 maggio.

Gli ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta che aderiscono allo sciopero resteranno chiusi dalle 8 alle 20. Lo rende noto l'Ausl, aggiungendo che comunque saranno garantite le urgenze,come visite domiciliari urgenti, assistenza domiciliare integrata, assistenza ai malati in fase terminale.

A braccia conserte anche i medici di continuità assistenziale (guardia medica). Chi tra loro aderirà allo sciopero si asterrà dal lavoro dalle 20 alle 24. Il servizio - precisa ancora l'azienda sanitaria di Bologna - sarà comunque garantito per le prestazioni indispensabili, con la presenza di almeno il 66% dei medici in turno.

AGGIORNAMENTO: SCIOPERO REVOCATO DOPO INCONTRO CON SINDACATI.

MOTIVI DELLA MOBILITAZIONE. Lo sciopero di domani è solo il culmine di uno stato di agitazione della categoria. Alla base della protesta - dice Fimmg - il fatto che "da molti mesi le Regioni impediscono che sia avviata la riorganizzazione della Medicina Generale e che si creino le condizioni organizzative del lavoro indispensabili per migliorare l’assistenza che ogni giorno i 60.000 Medici di Medicina Generale italiani assicurano direttamente nei luoghi dove vivi".
Le Regioni - accusa Fimmg - " perseguono azioni che vogliono limitare la capacità di noi medici di famiglia di curare secondo scienza e coscienza per subordinarci e costringerci a seguire esclusivamente obiettivi di falso risparmio. Attraverso la Sisac (organo tecnico preposto alla contrattazione) propongono norme che ci vincolano alle decisioni di Regioni e ASL mettendo in secondo piano l’interesse individuale del cittadino. Ciò significa che il medico sarà costretto a fare ciò che l’Azienda ha deciso e non ciò che ritiene utile".
 Fimmg protesta inoltre "contro lo stallo delle trattive per il rinnovo della Convenzione perché nessuna Convenzione significa nessuna garanzia per la libertà di scelta del cittadino né per la libertà di curare del medico, significa impossibilità di sanzionare la parte regionale eventualmente inadempiente nei confronti dei medici e dei diritti assistenziali dei cittadini, significa non riorganizzare la Medicina di famiglia secondo criteri di migliore corrispondenza con i tuoi bisogni."
 Infine - tengono a sttolineare i camici bianchi - "non chiediamo aumenti di stipendio, ma che i professionisti siano messi nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie capacità assistenziali."

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