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Cronaca

Sciopero dei medici, fronte trasversale in Consiglio comunale li difende: 'Loro richieste sono sensate'

Pd e Lega Nord corrono in difesa delle istanze dei camici bianchi, in sciopero oggi. Mazzoni(Pd):'Giovani ancora precari dopo anni', Cocconcelli(Ln): 'Sistema come in catena di montaggio'

Dal Pd di Bologna si spezza una lancia in favore dei medici e dei dirigenti sanitari che oggi, anche in Emilia-Romagna, sono in sciopero. Ad intervenire, ieri nell'aula di Palazzo D'Accursio, è stata la consigliera comunale Federica Mazzoni per giudicare "sensate" le richieste dei camici bianchi. "Il sistema sanitario finora è sostenuto sul sacrificio di medici e dirigenti sanitari", afferma Mazzoni riprendendo quanto scritto dall'Anaao-Assomed, che ha anche sottolineato come "un'intera generazione di giovani è relegata dopo 11-12 anni di formazione in contratti precari e atipici, molto simili a un caporalato 2.0, o nel limbo della disoccupazione post laurea". La consigliera dem cita anche una dichiarazione di Antonino Sitta, coordinatore della commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

"Occorre che il Governo metta, nella Legge di bilancio in discussione in Parlamento, le risorse necessarie per procedere ai rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici e convenzionati del Servizio sanitario nazionale". Commenta dunque Mazzoni: "Sentendo di accogliere come sensate queste richieste, tenuto conto che il comparto sanitario è da anni in sofferenza da questo punto di vista, tengo a ricordare anche una vicenda che ha carattere nazionale, ma un particolare risvolto locale per quel che riguarda Bologna al Bellaria e al Rizzoli, ovvero la situazione dei ricercatori e delle ricercatrici degli Irccs che producono vero e certificato valore sia in termini di ricerca che di assistenza, oltre che di sviluppo per l'intero territorio".

La specificità dei professionisti medici "non è assimilabile e neppure riscontrabile a tutt'oggi in un inquadramento contrattuale all'interno del Servizio sanitario nazionale. La loro istituzione professionale- continua Mazzoni- non è più rinviabile e proprio in questo senso si sta lavorando alla Camera, in sede di legge di Bilancio, in relazione con il nostro territorio, per dare prime doverose risposte anche a questi professionisti. Attendiamo a breve che giungano risposte positive". Sui temi della sanità, sempre durante il Consiglio comunale di ieri, da Bologna è intervenuta anche Mirka Cocconcelli (Lega nord).

"Mi oppongo con forza ad una deriva economicistica del sistema sanitario regionale, legata al metodo di lavoro fordista di inizio '900- afferma l'esponente del Carroccio- che paragona il lavoro sanitario a quello di una catena di montaggio per auto, legato unicamente ai tempi medi di produzione di un pezzo meccanico". L'ospedale "produce salute, non produce profitti e chi ha la competenza di gestire il Servizio sanitario regionale e nazionale- continua Cocconcelli- ha il dovere di affrontare il tema del personale sanitario e di investire su di esso". Invece, con la legge di bilancio 2018 "abbiamo fatto 13, ovvero sono 13 le finanziarie consecutive che introducono tagli lineari alla sanità- dichiara la consigliera leghista- riducendo e dequalificando il personale sanitario e, come denuncia la Fp-Cgil, si è verificata una emorragia di personale sanitario, dal 2009 al 2016, di 50.000 lavoratori. Per non parlare poi degli 80.000 posti letti tagliati negli ultimi dieci anni". E cosi' "non dico falsità- conclude la leghista- se affermo che ogni medico lavora, mediamente, ben oltre le 48 ore settimanali"- (DIRE)

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