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Lavoro, operaio morto schiacciato. Un altro sciopero: "Interporto terra di nessuno" | VIDEO

Cgil, Cisl e Uil chiedono più controlli nella lunga filiera di appalti e subappalti della logistica

Sciopero generale martedì 26 ottobre in occasione del tavolo metropolitano convocato dal sindaco Matteo Lepore. È la risposta dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil alla morte dell'operaio 22enne, che annunciano la mobilitazione in conferenza stampa – due ore di sciopero per tutte le categorie ad eccezione dei servizi essenziali come scuola, sanità e trasporti. Yaya Yafa è morto schiacciato da un camion la notte tra mercoledì e giovedì al suo terzo giorno di lavoro all'Interporto di Bologna.

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"Questa è una morte annunciata, l'Interporto è terra di nessuno. Quanto accaduto non è dovuto al caso perché la filiera degli appalti è sempre più lunga ed è difficile da controllare". L'operaio infatti lavorava come facchino interinale per In Opera spa, ditta in appalto a Sda Express Courier che fa parte del gruppo Poste Italiane. 

Spazio anche per le tensioni tra sindacati: giovedì alcuni esponenti Si Cobas ("Non so se possono essere considerati sindacalisti", attaccano i tre segretari generali) hanno strappato le bandiere di Cgil, Cisl e Uil durante il presidio all'Interporto. I sindacati stanno valutando se sporgere o meno denuncia:  "In casi come questi la competizione tra sindacati è fuori luogo. Quando c’è un infortunio mortale bisogna collaborare".

Martedì i sindacati incontreranno il sindaco Matteo lepore che ha convocato un incontro urgente in Città metropolitana. "Firmare protocolli per non rispettarli non serve a nessuno. Se facciamo l'ennesimo protocollo e i datori di lavoro non lo rispettano è inutile. Siamo di fronte ad un'emergenza: ogni giorno muoiono tre lavoratori, perché c'è chi non rispetta le regole del gioco. Abbiamo già il patto metropolitano e l'accordo su Interporto, ma si tratta di strumenti che vanno aggiornati alla luce dei cambiamenti che ci sono stati", sottolinea il segretario della Uil, Giuliano Zignani.

"Siamo dentro a filiera un po' troppo allungata di appalti e subappalti, dove non ci sono controlli", afferma Maurizio Lunghi, segretario generale della Cgil. Secondo il sindacalista si dovrebbero applicare agli appalti privati le stesse regole che disciplinano quelli pubblici. "All'Interporto siamo i pionieri di una sindacalizzazione che non si è compiuta a causa di un turnover di datori lavoro spaventoso. Siamo costretti sempre a rincorrere cambi d'appalto, nuove cooperative. Servono accordi territoriali per rompere questo gioco", aggiunge Lunghi. "Dobbiamo decidere di fare verifiche ogni tre o quattro si sulle aziende presenti all'Interporto", suggerisce infine Enrico Bassani, segretario generale della Cisl.

I sindacati annunciano anche l'intenzione di avviare una raccolta fondi per l'eventuale rientro della salma di Yafa nel suo paese di origine, la Guinea Bissau, in Africa.

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