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Visita Monti, scontri polizia-manifestanti: 33 denunciati, incastrati da video online

Anche due minori tra gli autori dei tafferugli scoppiati in occasione della visita del Premier, in cui 12 uomini delle forze dell'ordine vennero feriti: appartengono a centri sociali, identificati anche grazie a filmati sul web

Ci sarebbero anche due minorenni tra i 33 denunciati per aver aggredito gli uomini delle forze dell'ordine, lo scorso 16 giugno, in occasione della visita a Bologna del Premier Mario Monti.

Scontri tra polizia e manifestanti (VIDEO) - in marcia di protesta contro l'operato del Governo tecnico - erano scoppiati nel centro cittadino durante l'intervento del professore alla manifestazione la Repubblica delle idee. Nei tafferugli rimasero feriti dieci poliziotti e due carabinieri.

Mario Monti a Bologna città blindata

A 10 giorni dalle indagini scattate per risalire agli autori delle aggressioni, ci sono i primi 33 nomi, identificati anche grazie a filmati pubblicati su Internet. Gli indagati, appartenenti a centri sociali e collettivi che avevano organizzato due diversi cortei, sono accusati a vario titolo di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, manifestazione non preavvisata, inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità, accensioni e esplosioni pericolose, porto abusivo di armi improprie, getto pericoloso di cose, uso di caschi protettivi, istigazione a delinquere.

La maggioranza degli indagati sono 'volti noti' alle forze dell'ordine bolognesi. Le indagini proseguono per identificare altri manifestanti (in particolare quelli giunti da altre città) e gli autori di altri reati, come l'imbrattamento dell'agenzia Deutsche Bank di via Marconi e della 'R' gigante, simbolo del festival di Repubblica, in piazza Re Enzo.

Due i cortei nel centro della città avevano cercato di violare la 'zona rossa' allestita per blindare l'appuntamento di Monti al teatro Arena del Sole, ed erano stati contrassegnati da incidenti con le forze dell'ordine. Per la prima manifestazione, organizzata dal centro sociale Tpo e dal collettivo Sadir, sono state denunciate sette persone. Tra i reati contestati: la violazione delle prescrizioni date al corteo, che era stato preavvisato alla Questura, l'esplosione di almeno tre grossi petardi (alcuni agenti hanno avuto problemi di udito dopo i 'botti'), istigazione a delinquere per alcuni attivisti che incitavano i compagni a violare la 'zona rossa'. Per la seconda manifestazione, organizzata da Cua, Cas e Coordinamento collettivi antagonisti (Bartleby, Insolventi e altri), le persone denunciate sono 26, fra cui sei donne e due ragazzi minorenni. La protesta, non preavvisata, era stata annunciata sul web come un 'cacerolazo' pacifico alla sudamericana, con l'utilizzo di utensili da cucina per esprimere il dissenso attraverso il rumore. In realtà, secondo la ricostruzione della Digos, pentole e padelle sono state usate come armi improprie da alcuni manifestanti, per colpire 'di taglio' i poliziotti. In queste fasi c'é stato il ferimento di diversi agenti, il più grave dei quali ha riportato un'infrazione ad una spalla, con prognosi di 30 giorni.


 

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