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Cronaca Navile / Via Stalingrado

Scout speed, il nuovo autovelox miete le prime 'vittime': 5 multe da 168 euro e via 3 punti dalla patente

Al suo esordio ha già colpito. In due ore 3 automobilisti e 2 motociclisti nella rete: viaggiavano a velocità tra i 67 e gli 82 kn/h. Alle contestazioni sulla legittimità dello strumento il Comune replica: 'Tutto a norma'

Piccola 'strage' di automobilisti e centauri ieri per le vie cittadine, dove è entrato in funzione per la prima volta 'Scout speed' il nuovo autovelox in dotazione alla polizia municipale, capace di registrare infrazioni ai limiti di velocità in movimento. 5 sono state le multe spiccate in appena due ore di attività. A farne le spese 3 auto e due motorini in transito sui viali Panzacchi e Gozzadini e in via Stalingrado, che viaggiavano a velocità variabili tra i 67 e gli 82 chilometri orari. Per loro 168 euro da pagare e meno tre punti sulla patente.
Così rende noto un comunicato di Palazzo d'Accursio, il giorno dopo il primo "giro" dello Scout speed, di cui l'amministrazione conferma la "piena legittimità", dopo che in città ci sono state polemiche sulla validità dello strumento. Lo Scout speed, precisa infatti l'amministrazione, "è stato regolarmente approvato" e risolve la questione della privacy. Le riprese frontali di auto e moto in strada, poi, non permettono nemmeno di identificare le persone che si trovano a bordo e "quindi sono legittime", dato che lo Scout speed usa illuminatori "Ir" e con un filtro sulla telecamera, oscura il parabrezza e "di conseguenza guidatore e passeggero, fin dalla foto originaria".

Quanto al fatto che la presenza dell'auto ''civetta'' non è segnalata da cartelli, dal Comune sottolineano che il decreto del ministero dei Trasporti del 2007, emanato assieme al ministero dell'Interno, "prevede la non applicazione delle regole riguardanti la segnalazione dei luoghi ove viene effettuato il rilevamento della velocita'', quando, come nel caso dello Scout speed, il rilevamento è effettuato in maniera dinamica".

Anche la questione che tratta il principio di parità di trattamento tra auto e moto è stata affrontata, e il ministero ha affermato che questo "non condiziona la procedura di approvazione del sistema, ma interessa al più le modalità operative, che ogni singolo Corpo di Polizia stradale può autonomamente decidere di adottare".
Non c'è neppure l'obbligo della contestazione immediata, nel caso in cui lo Scout speed e il veicolo oggetto del rilievo circolino in direzione opposta o quando il sanzionato non può essere fermato in tempo utile o nei modi regolamentari.

Per evitare problemi e contenziosi, comunque, il Comune depositerà davati al Giudice di pace tutta la documentazione che prova la regolarità del dispositivo "cosa che non è stata fatta nel ricorso vinto altrove e comunque già oggetto di appello e pertanto non definitivo", e presenzierà a tutte le udienze con un avvocato specializzato per contrastare ogni infondato ricorso. Insomma, chi supera i 50 chilometri orari in città, ora più di prima rischia una multa "per cui basta semplicemente rispettare i limiti per non incorrere in sanzioni dello Scout speed e soprattutto contribuire alla sicurezza di tutti i cittadini".

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