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Cronaca

Regione, Castaldini: "Proposta tamponi rapidi in classe, ma la maggioranza non la discute"

Sarebbe caduta nel vuoto la proposta della capogruppo di Forza Italia in Regione

"Ho una grande paura: quella che a breve, rischiando la zona rossa, si possa tornare tutti a casa con la didattica a distanza". Così la capogruppo di Forza Italia in Regione, Valentina Castaldini che ha proposto oggi una risoluzione in Aula per utilizzare i tamponi rapidi, già in dotazione della Regione, per lo screening nelle classi delle scuole superiori. Ma la maggioranza ha preferito non discuterla e non votarla. Le scuole così richiuderanno. L’ennesima scelta incomprensibile che sarà un macigno per le giovani generazioni", ha aggiunto. 

"Ho cercato di impegnarmi a trovare e a proporre una soluzione tempestiva, perché di tempo non ne abbiamo. Nonostante la maggioranza usi ancora la parola 'emergenza' come se nulla fosse. Eppure, da febbraio 2020, dopo quasi dodici mesi è difficile parlare ancora di emergenza- rileva Castaldini - ho proposto che i tamponi rapidi per autodiagnosi, che oggi vengono effettuati in farmacia, fossero fatti direttamente sui banchi di scuola. Non serve personale, non ci sono spese, non ci sono rischi". 

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La capogruppo di Forza Italia ha dunque proposto lo screening ogni 14 giorni all’interno delle classi delle scuole superiori "con i tamponi rapidi già acquistati dalla Regione, ben 2 milioni, di cui sono stati utilizzati ad oggi solo 98.076, e ne restano 1milione e 900mila che possono servire ai 190mila studenti degli istituti superiori emiliano-romagnoli - Per uno screening in classe ogni 14 giorni. E calcolatrice alla mano: ne basterebbero fino alla fine dell’anno scolastico. Senza dimenticare che oltre al costo del test, fornito dalla Regione, viene riconosciuto un contributo di 16,76€ per ogni test effettuato in farmacia, cifra che si potrebbe utilizzare per la gestione degli screening in autodiagnosi all’interno delle scuole - ma - evidentemente la sostanza non conta quanto la forma per la maggioranza della Giunta Bonaccini e così sono stata picchiettata per aver presentato solo stamattina una risoluzione che poteva essere discussa e votata, ma così non è stato".

Per Castaldini si tratta di "un macigno, un altro, sul futuro sociale, psicologico e culturale delle nostre giovani generazioni. Una scelta incomprensibile cui ha dato voce il PD regionale. - e aggiunge - non mi fermerò e farò in modo che questa soluzione, non solo possa essere discussa e votata, ma che possa essere un modello come questa Regione molte volte crea spiragli positivi". 

Preme per una soluazione “burocraticamente” corretta della Giunta Bonaccini "per non lasciare i ragazzi a casa se finiamo in zona rossa. Io ci sto provando. E i metodi poco 'ortodossi'credo valgano il risultato: superare la didattica a distanza laddove il Governo in un anno di “emergenza” non è stato in grado di trovare una soluzione".


 

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