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Cronaca

Insegnanti che mancano e orari ridotti, scuola al via tra le polemiche

Cerimonia inaugurale al Serpieri alla presenza dell'assessore alla Scuola e del direttore dell'Ufficio scolastico regionale. Presidio dei sindacati, i genitori: "I bimbi rischiano di non trovare gli insegnanti a scuola"

C'è chi non stava più nella pelle e chi le vacanze non le avrebbe volute mai finire: oggi il ritorno sui banchi di scuola fra entusiasmo, svogliatezza e anche uno sciopero generale indetto dai lavoratori della scuola che a Bologna vedrà anche un picchetto davanti al provveditorato nel primo pomeriggio

Quest'anno la cerimonia di inaugurazione è stata ospitata dall'Istituto Tecnico Agrario "Serpieri", la padrona di casa, la preside Teresa d'Aguanno, orgogliosa di aver potuto aprire l'anno 2016/2017 alla presenza di Patrizio Bianchi, assessore regionale alla Scuola e Stefano Versari, direttore dell'Ufficio scolastico regionale, entrambi incalzati dai cronisti per commentare anche lo sciopero e i disagi denunciati da insegnanti e genitori sui ritardi nelle assegnazioni delle cattedre e gli orari ridotti: "In Emilia Romagna le criticità sono poche - ha detto Versari - lo Stato è un buon datore di lavoro e noi abbiamo una situazione articolata, che viene gestita al meglio. Mi preme augurare un anno sereno a questi ragazzi, che accettino questa sfida e sfruttino tutte le loro potenzialità". 

Ma non tutti la pensano così. I Cobas scuola di Bologna aderiscono infatti al presidio indetto dal Coordinamento precari (oggi alle 15 davanti alla sede dell'USR Emilia Romagna di via de' Castagnoli): "Questo inizio di scuola mostra come la legge 107, approvata da oltre un anno, porta nelle scuole il caos strutturale. Noi quindi che abbiamo sostenuto ciò fin dall'inizio continueremo la nostra battaglia. Invitiamo quindi a partecipare all’iniziativa tutti i docenti che non si sono ancora arresi alla cattiva scuola di Renzi e che pensano sia giusto dimostrarlo, fin dall’inizio dell’anno scolastico, sostenendo le ragioni di chi maggiormente subisce le conseguenze della retorica e delle bugie di questo governo".

ALDINI VALERIANI: ORARIO RIDOTTO TUTTA LA SETTIMANA. Almeno per questa settimana (nella migliore delle ipotesi) le ore all'istituto tecnico-professionale Aldini-Valeriani saranno quattro, dalle 9 alle 12. Come spiega il preside Salvatore Grillo "Su circa 150 docenti attesi, al momento sono una cinquantina quelli assegnati. Attendiamo per i prossimi giorni gli altri cento. Gli slittamenti non sono una novità di quest'anno (la nostra struttura per numeri e dimensioni è un meccanismo complesso essendo costituito da sei istituti) e per il momento partiamo con l'orario ridotto a quattro ora invece che sei".  

CHI TROVERANNO I BAMBINI A SCUOLA OGGI? MANCANO GLI INSEGNANTI. "Le scuole di Bologna partono oggi sotto-organico. E non per colpa loro: le domande sono state fatte e sono state fatte per tempo - spiega Stefano Giacovelli, insegnante di sostegno in una scuola superiore della città - peccato che per colpa del Ministero le assegnazioni che vengono fatte ad agosto verranno fatte, oggi, primo giorno di lezione". Più che di lezione, di scuola, visto che come sembra molti insegnanti non ci sono e gli orari sono ridotti anche solo a un paio di materie. 

Gianluca Gabrielli, insegnante alle scuole Fortuzzi: "Secondo me gli insegnanti vorrebbero un contratto (è scaduto da 8 anni) e una situazione meno caotica, con due modelli di scuola semplici, uno a 30 ore e uno a tempo pieno, le compresenze, la tranquillità che quando si ammalano vengono chiamati supplenti, qualche fondo per intervenire sui bambini in difficoltà a supportarli nel recupero. Purtroppo queste cose mancano dalla Gelmini in poi.  I genitori vorrebbero affidare i figli ad istituzioni sicure, che sappiano gestire con equilibrio le esigenze di formazione e quelle di socializzazione dei bambini, motivandoli e responsabilizzandoli nello stesso tempo, ma senza stressarli". 

"Le bambine e i bambini vedono nella scuola il loro spazio sociale - continua Gabrielli - quindi vorrebbero trovare amiche e amici, avere fiducia negli adulti, che siano insegnanti o bidelli, fare cose interessanti e farle insieme ai compagni. Ai bambini la scuola piace perché ci sono le ricreazioni, cioè momenti di gioco con i loro amici, quindi vorrebbero lunghe ricreazioni, e giardini, tante scuole con il giardino...C'è parecchio da lavorare, ma sono desideri realizzabili: bisognerebbe però prima riconoscerli e poi ci vorrebbero amministratori e politici capaci di cambiare la direzione degli ultimi anni". 

Il primo giorno di scuola

E' la mamma di due bambini delle scuole elementari Carducci (delle classi seconda e quinta) a rompere il ghiaccio e spiegare quali sono i disagi reali che ricadono sui piccoli studenti a causa di alcune scelte sbagliate: "I problemi sono sempre gli stessi, anche se quest'anno sembra siano ancora più seri, vista questa partenza ritardata. I nostri bambini rischiano di entrare a scuola e di non trovare i loro insegnanti: al loro posto dei supplenti che non si sa quanto resteranno con loro...". 

I genitori dell'Istituto Comprensivo Statale 12 Bologna (scuole Viscardi, Marella, Farini), riuniti in un comitato, si sentono tranquilli nonostante lo sciopero annunciato: "I nostri insegnanti hanno sempre anteposto il servizio alle loro battaglie e istanze sindacali, è grazie al corpo docente e alla composizione sociale dei nostri istituti che possiamo definirci privilegiati, anche se i problemi (lo sappiamo) ci sono e i risultati della riforma li vedremo con il tempo". 

Più leggero il tema delle mamme che dichiarano apertamente di essere felici che la scuola sia ricominciata: "Adesso con le altre mamme ci concediamo un caffè per festeggiare...le vacanze sono state lunghissime e siamo contente che le lezioni siano riprese: amiamo i nostri piccoli, ma è difficile arginare la loro energia ed è bene che stiano tutti insieme. Non tutti, ma anche molti bambini attendevano con entusiasmo il suono della campanella". 

E poi ci sono gli studenti. Gli alunni del Serpieri hanno mostrato con orgoglio agli ospiti la loro serra, i loro campi, il drone grazie al quale (è dotato di camera multifunzione che rileva anche il calore) riesce a rilevare batteri, carenza d'acqua e tante altre criticità delle piante guardandole dall'alto: "Siete voi quelli smart, non i vostri telefoni - ha detto ai ragazzi l'assessore Bianchi - siate voi a usare gli strumenti tecnologici e non viceversa, e ricordate che per salvare l'ambiente bisogna coltivarlo. Bologna è e sarà al centro di questo dibattito a livello europeo, lavoriamo sull'incrocio fra il big-data e la terra". 

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