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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Scuola, 33 ragazzi migranti fuori dalle classi: "Razzismo istituzionale!"

La denuncia arriva dallo spazio sociale autogestito XM24 che lo scorso anno segnalò il caso di un bambino bengalese escluso dalla scuola per mancanza di posti: "Rimandare a casa tutti questi ragazzi finisce per renderli veri e propri fantasmi del sistema scolastico"

"E' passato un anno dal caso del bambino bengalese escluso dalla scuola. Nonostante i vari appelli a garantire un diritto riconosciuto dalla costituzione come quello allo studio, ci ritroviamo di nuovo con una situazione di sempre maggior emergenza". Lo scrive su Facebook lo spazio sociale autogestito XNM24 che lo scorso anno denunciò il caso del bambino rimasto escluso dalla scuola per mancanza di posti nel quartiere Navile.

Si tratta di "razzismo istituzionale", secondo l'Osservatorio contro i Respingimenti scolastici del centro, che oggi alle 10 terrà un presidio davanti all'ufficio competente in via Castagnolie una conferenza stampa, 33 ragazzi e ragazze, nonostante l'iscrizione, sarebbero rimasti "fuori dalle classi. Questi sono solo i dati ufficiali: infatti, tutte le realtà che fanno parte dell'Osservatorio vengono quotidianamente a conoscenza di nuovi casi. Inoltre, secondo i numeri della Prefettura, entro dicembre arriveranno, tramite ricongiungimento familiare, altri 77 minori in età da obbligo scolastico. Come verrà garantito loro il diritto allo studio?"

La mancanza di posti, scrive XM24, contravviene "a un obbligo previsto per legge. Rimandare a casa, senza iscrizione, tutti/e questi/e ragazzi/e finisce per renderli veri e propri fantasmi del sistema scolastico, a cui in alcuni casi viene negato il diritto all'istruzione anche per più anni di seguito. Come se non bastasse, sempre più numerosi sono i casi dei minori costretti a frequentare scuole molto distanti dalla loro abitazione, spesso senza una rete di trasporti adeguata e rendendo complicato se non impossibile una frequenza costante. Inoltre, relativamente alle scuole superiori, sta diventando sempre più difficile per ragazzi/e migranti scegliere un percorso di studi in autonomia e adeguato alle proprie inclinazioni e desideri: spesso sono costretti a iscriversi in quegli istituti che hanno posti disponibili, guarda caso, le scuole di avviamento al lavoro e professionali. Si determina così una selezione preventiva. Tutto questo indica come politiche decennali di tagli e privatizzazioni, che sembrano proseguire con il modello della #buonascuola renziana, abbiano determinato una situazione che non è emergenziale, ma strutturale".

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