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Cronaca Molinella

Corso di arabo a Molinella, assessore Pillati: 'La scuola gode di autonomia'

La notizia ha varcato i confini regionali. L'assessore: 'E' in orario extra scolastico, anche al Minghetti è previsto un corso di lingua e civiltà araba". Il sindaco di Molinella: 'Contattato da molti organi di stampa, tempesta in un bicchier d'acqua'

E' forse 'integrazione al contrario'? A chiederlo all'assessore alla Scuola Marilena Pillati e la vice-presidente del consiglio comunale Mirka Cocconcelli, in quota lega Nord, in merito ai corsi di lingua araba organizzati in una scuola di Molinella, notizia che ha varcato i confini regionali. 

Lo ha riferito su Facebook anche lo stesso sindaco Dario Mantovani che qualche giorno fa è stato contattato da "da molti organi di stampa, TG5 compreso" che si dice anche "intransigente e dubbioso nei confronti della retorica dell'integrazione, che certamente va perseguita" ma "avendo come modello di riferimento la società occidentale (che su libertà e diritti, per quanto imperfetta, non teme confronti)". 

Il primo cittadino è stato informato dell'esistenza di un corso di lingua araba effettuato nell'orario extrascolastico "per permettere ad alcuni ragazzi cresciuti qui, di imparare nella sostanza la lingua dei loro parenti. Mi pare la solita tempesta in un bicchier d'acqua, fatta più per questioni di visibilità mediatica, che per questioni di sostanza". 

Prima a protestare la Lega Nord "Quindi sono i nostri bambini a doversi integrare con i figli degli immigrati? Questa è follia!", aveva scritto il consigliere regionale del Carroccio Daniele Marchetti. 

"Mi convinco sempre più che c'è qualcosa che non va in questo nostro paese" aveva dichiarato in una nota l'On. Fabio Garagnani, esponente dell'associazione Terra Nostra-Italiani con Giorgia Meloni "mentre le altre nazioni europee favoriscono l'integrazione reciproca con la conoscenza della lingua locale e di quella inglese, difendendo però con rigore la loro identità storica, in Italia, non a caso in provincia di Bologna, nella scuola secondaria di Molinella vengono finanziati corsi di lingua araba per favorire l'integrazione dei giovani studenti mussulmani. Mi pare di impazzire! In ogni paese dell'Occidente gli immigrati debbono imparare la lingua del paese che li ospita, al fine di integrarsi maggiormente nella società ove vivono e diventare eventualmente cittadini; in certe realtà dell'Italia succede l'esatto contrario.Sono sempre più convinto che il male dell'Italia,sia costituito da una parte minoritaria ma ideologizzata del corpo docente e dirigente della scuola, che approfitta di ogni occasione per delegittimare la nostra tradizione culturale."

In effetti "l'attivazione in un Istituto comprensivo di un corso di lingua, che sia araba o meno, è qualcosa che la scuola decide nella più completa autonomia" ha detto Pillati poichè gode di autonomia amministrativa, didattica e organizzativa: "Ogni Istituzione scolastica ha un proprio Piano dell'Offerta Formativa (POF) ed è di competenza del Consiglio d'Istituto elaborare e adottare gli indirizzi generali, ma anche deliberare l'organizzazione e la programmazione delle attività, sia scolastiche che extrascolastiche, nel rispetto della libertà di scelta educativa delle famiglie e, comunque, riconoscendo e valorizzando le diversità e le potenzialità di ciascun alunno" quindi "non vi è nulla di straordinario o inconsueto nell’autorizzare un corso di lingua in orario extra scolastico, a fronte di un progetto che non conosco, lo ribadisco, ma che, come ho desunto dagli articoli di stampa, nasce prioritariamente con l’obiettivo di far conoscere la lingua araba a bambini di seconda generazione, quindi nati in Italia da genitori di nazionalità araba, ma che è aperto a tutti coloro che valutano questa opzione come un’opportunità". 

Un esempio analogo esiste al Liceo classico Minghetti di Bologna, dove da tre anni tra le attività facoltative è previsto un corso di cultura, lingua e civiltà araba: "La nostra è una società sempre più multiculturale e trovo normale che una scuola possa sentire l’esigenza di dare ai propri ragazzi la possibilità di conoscere altre culture, così come l’opportunità di approfondire lingue che stanno diventando sempre più importanti, penso per esempio, oltre all'arabo, il cinese o il russo... Penso ai tanti corsi per l'insegnamento della lingua italiana rivolti ai minori di origine straniera, ai servizi di mediazione culturale e, più in generale, a tutti quei servizi rivolti alle scuole per agevolare il lavoro degli insegnanti nell'accoglienza e nell'inserimento degli allievi stranieri o figli di migranti nella valorizzazione e scambio di buone prassi interculturali" detto l'assessore. 

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