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Cronaca

Scuola, fondi insufficienti. I sindacati: "Bonaccini faccia da garante"

In vista della riapertura a settembre, i sindacati della scuola tornano a denunciare le difficoltà del ritorno in aula

"Risposte insufficienti" dall'Ufficio scolastico regionale in vista della riapertura di settembre: e i sindacati della scuola tornano a denunciare le difficoltà del ritorno in aula. Ieri i rappresentanti del personale scolastico hanno incontrato il direttore dell'Ufficio scolastico regionale per l'informazione sugli organici aggiuntivi assegnati all'Emilia-Romagna con il decreto del 6 agosto.

I timori sulla scarsità dei fondi sono stati confermati. "Dall'incontro non sono emerse risposte puntuali come invece da noi richiesto ma rassicurazioni generiche e insufficienti sulla ripartenza e l'indisponibilità a consegnare i dati sulle richieste aggiuntive avanzate dalle scuole e la successiva richiesta di organico inoltrata dall'Usr al ministero", affermano i rappresentanti di Flc-Cgil Monica Ottaviani, di Cisl scuola Monica Barbolini, di Uil scuola Serafino Veltri, di Snals Gianfranco Samorì e della Gilda Rosarita Cherubino. Per l'Emilia-Romagna ci sono per ora 60 milioni di euro, "sufficienti a malapena a coprire un fabbisogno di circa 2.500-2.700 addetti tra personale docente e Ata, peraltro decurtati del 10% (l'equivalente di circa 250-270 posti) per coprire le sostituzioni del personale che si assenta fin dal primo giorno".

I sindacati "giudicano gravemente insufficiente questa assegnazione per far ripartire la scuola in sicurezza con classi normo dimensionate (e non con 28-30 alunni come da più parti ci viene segnalato) e il mancato coinvolgimento preventivo" dei sindacati stessi "che apre un conseguente vulnus nelle relazioni sindacali".

Inoltre, "mancano risposte per la scuola dell'infanzia, la cenerentola dimenticata della scuola, scarse sono quelle per la scuola primaria a cui deve essere garantito il tempo pieno". Per la scuola di primo grado e per le superiori "ci aspettiamo la riduzione del numero degli alunni per classe e la totale ripresa delle lezioni in presenza. Così come chiediamo garanzie per le attività laboratoriali e la possibilità di utilizzo delle palestre". Sul versante della stabilizzazione di docenti "sono state autorizzate complessivamente in Emilia-Romagna 7.409 immissioni in ruolo di cui solo 2.000 o poco più saranno effettivamente coperte a causa dell'esaurimento delle graduatorie dei concorsi. Si tratta ancora una volta di pura propaganda e la scuola dell'Emilia Romagna per funzionare avrà necessità di un esercito di supplenti che non potranno essere in cattedra fin dal primo giorno di scuola".

Di fronte a tutto ciò, affermano ancora i sindacati, "chiediamo ai rappresentanti politici della nostra regione, finora troppo distratti nel dibattito sulla scuola, di farsi carico dei problemi denunciati. Nonostante i maldestri tentativi di dire che va tutto bene, la scuola dell'Emilia-Romagna rischia di arretrare e di non riuscire a garantire il diritto allo studio di tutti i suoi studenti". Nei prossimi giorni, annunciano, "chiederemo un incontro al presidente della Regione dal quale ci aspettiamo garanzie di equità e trasparenza, in previsione di una ulteriore distribuzione delle risorse nazionali, a sostegno di un concreto interesse per la ripartenza della scuola in sicurezza ed in presenza".

Inoltre, "movimentare oltre 560.000 studenti e 70.000 tra personale docente e Ata, oltre alle scuole paritarie, richiede un grande sforzo e investimenti sul tema dei trasporti sul quale registriamo un grave ritardo, poche soluzioni e scarse certezze". Insomma, fanno sapere i sindacati, "non ci accontentiamo di una scuola qualsiasi e ridimensionata. Da troppo tempo lo diciamo: aumentano gli studenti ma gli organici no. E' il momento di dire basta: la scuola dell'Emilia-Romagna merita più rispetto e attenzione". (Dire)

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