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Cronaca

Ipotesi tamponi per il rientro a scuola, Bianchi: "Obiettivo prioritario le attività didattiche in presenza"

“Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis. Le primarie e quelle dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni. E quindi speriamo, subito dopo Pasqua”, erano state le parole di Draghi

E' essenziale riportare bambini e studenti sui banchi di scuola al più presto. Si lavora alla stesura del nuovo decreto, visto che quello attuale sarà in scadenza, il 6 aprile, ossia il giorno dopo Pasquetta. 

Nel piano per una riapertura in sicurezza e per limitare e contenere il più possibile l’ulteriore diffusione del virus c'è l'idea di sottoporre gli alunni al tampone rapido per tornare in classe.

Ieri, 24 marzo, durante il QuestionTime alla Camera dei deputati, il ministro per l'istruzione ed ex assessore in Regione, Patrizio Bianchi, ha risposto sulle iniziative per la riapertura in sicurezza delle istituzioni scolastiche, "con priorità per le scuole dell'infanzia e del primo ciclo", anche in raccordo con il potenziamento della campagna vaccinale.

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“Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis.Le primarie e quelle dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni. E quindi speriamo, speriamo, subito dopo Pasqua”, erano state le parole del premier Draghi. 

Tamponi rapidi per riaprire le scuole

Una richiesta, quella dei tamponi rapidi per gli studenti al rientro a scuola (anche per quelli della scuola dell’infanzia) che arriva dal ministro Bianchi, coadiuvato dall’ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo. Il test dovrebbe essere fatto il primo giorno di scuola, al rientro, e poi ripetuto una volta a settimana. Nel caso dovessero riscontrarsi casi di positività, allora tutta la classe dovrà sottoporsi al tampone molecolare. Durante il questione time, Bianchi, dopo aver ribadito che la ripresa delle attività didattiche in presenza “rappresenta un obiettivo prioritario che il governo condivide pienamente”, aveva ricordato come del dl Sostegni fossero state stanziate "le necessarie risorse – 150 milioni – per l’acquisto di ulteriori dispositivi di protezione e materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, per la predisposizione di presidi medico – sanitari di supporto all’attività di somministrazione di test diagnostici alla popolazione scolastica e all’espletamento del contact tracing per il più efficace e tempestivo raccordo con i Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali”. 

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