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Cronaca

Scuole e covid. A lezione solo i vaccinati, Lepore non arretra. E sul caos quarantene: "Cambiare tracciamento"

Il sindaco esprime la propria preoccupazione sulla situazione e allerta: "Come autorità sanitaria della città di Bologna ho il dovere di informare la cittadinanza che in questo momento abbiamo un innalzamento serio dei contagi"

Si levano le polemiche sull'idea di consentire l'accesso alle lezioni a scuola ai soli vaccinati fa discutere, ma il sindaco di Bologna Matteo Lepore non arretra ed è disponibile a confrontarsi con i comitati dei genitori no-dad, che hanno stroncato la sua proposta. "Porre questo tema è un mio dovere - ha ribadito stamane ai microfoni della Dire - sta al governo dare una risposta su come si possa affrontare insieme questa cosa. Anche per questo motivo invito le associazioni dei genitori che in questi giorni hanno preso posizione a un incontro. Sono molto interessato ad ascoltare anche perché come città dobbiamo uscire da questo problema insieme".

"Come autorità sanitaria della città di Bologna ho il dovere di informare la cittadinanza che in questo momento abbiamo un innalzamento serio, non solo della curva dei contagi, ma anche della pressione sui nostri ospedali. Le scuole di Bologna hanno dei numeri in crescita credo che vada vista la situazione nel suo complesso", evidenzia il sindaco. "Noi abbiamo tanti ragazzi che si ritirano da scuola per la situazione della dad e che stanno vivendo uno stress della pandemia che si può definire come un ritiro sociale", ammette Lepore. "Dobbiamo essere consapevoli di questo, so che ci sono associazioni di genitori che sono contrarie alla dad, io stesso non vorrei che i miei figli andassero in dad. Per questo dobbiamo aprire un dibattito serio su come far sì che dall'anno prossimo si possa tornare a scuola con una dad utilizzata solo in casi di emergenza", conclude.

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Tracciamento casi covid, corto circuito: "Va cambiato"

Lepore si espone anche sulle difficoltà del tracciamento di casi positivi nelle scuole dove continuano a sommarsi famiglie e ragazzi in quarantena senza date certe per l'uscita dall'isolamento e il ritorno sui banchi. L'Sos per la situazione caotica non solo nel bolognese, ma nell'intera Regione, era stato lanciato anche  dal Commissario Figliuolo fino a chiedere il supporto dell’esercito per le attività. 

Dal canto suo il primo cittadino felsineo ribadisce che "non sta funzionando il concetto stesso di tracciamento". Per questo riguarda le scuole - aggiunge - "stiamo caricando sui ragazzi e sulle famiglie un peso burocratico enorme". "Le famiglie entrano nel tracciamento senza sapere quando potranno uscirne: lasciare a casa i ragazzi senza una data di rientro a scuola certa, di fatto, nega il loro diritto allo studio. Ogni giorno perso di scuola crea questa problematica", sostiene Lepore. Insomma, "anche il tracciamento sta di fatto rallentando la vita delle persone. Oggi, con le scuole aperte, abbiamo una serie di problematiche che non abbiamo visto nella prima parte della pandemia", prosegue.

"Ignorare queste problematiche, continuare ad andare avanti facendo finta che tutto vada bene significa secondo me non sapere che stiamo andando a sbattere, il tracciamento va, come minimo, cambiato", insiste il primo cittadino di Bologna. "Vanno dati tempi certi alle famiglie su quando possono i ragazzi rientrare a scuola e i genitori tornare al lavoro. Sono problemi che oggi non vengono raccontati, ma che le istituzioni devono assolutamente raccogliere", conclude il sindaco.  

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