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Cronaca San Lazzaro di Savena

Scuole Majorana senza aule, il preside: "Problema vecchio, per anni abbiamo respinto studenti"

E' polemica a San Lazzaro per il doppio turno a scuola, conseguenza della mancanza di aule. Il preside Sergio Pagani: "Dovevamo essere messi nelle condizioni delle altre scuole". Ruscigno: "Sta per partire l'ampliamento da 2 milioni"

La vedono in modo diametralmente opposto il preside dell'Istituto Majorana di San Lazzaro Sergio Pagani e Daniele Ruscigno, che oltre ad essere il sindaco di Valsamoggia è consigliere della Città Metropolitana con delega alla Scuola. Ed è in questa veste che interviene dopo che genitori e studenti della scuola professionale si sono mobilitati per evitare il doppio turno e le lezioni pomeridiane per le quarte e le quinte classi: unico modo, in assenza di classi a sufficienza, per riprendere le lezioni il prossimo 14 settembre. 

Andiamo per gradi. Sul sito dell'Istituto e alle redazioni dei giornali è arrivato un comunicato firmato dai rappresentanti dei genitori e dagli studenti nel Consiglio di Istituto, i quali esprimono dissenso nei confronti della decisione presa a causa dell'insufficiente numero di aule a disposizione di dividere gli alunni e spostare le lezioni dei più grandi al pomeriggio, fra le 13.15 e le 18.15. Il problema sta nel dover sacrificare le attività extrascolastiche dei ragazzi. 

E' stato poi  il preside Sergio Pagani a spiegare che il problema è tutt'altro che nuovo e che il Covid ha solo reso più difficile una situazione di esuberi ormai praticamente stabile e denunciata da tempo agli enti preposti: "Quando sono arrivato questa scuola si stava riscattando da una fama non bellissima e gli iscritti dal 2014 al 2020 sono raddoppiati passando da 700 a 1.400, mentre gli indirizzi sono cresciuti da 3 a 5. Ci siamo dati da fare adottanto il sistema delle lezioni in stile europeo (sono gli studenti che si spostano nella classe preposta per una materia e nessuna così resta mai inutilizzata), ma era evidente che comunque ci servivano locali in più. Per la precisione 24 aule. Abbiamo intorno un parco molto grande, quindi lo spazio ci sarebbe eccome e di richieste scritte ne abbiamo fatte, ma nessuna risposta è mai arrivata dalla Città Metropolitana: un silenzio assordante per anni. Solo il Comune di San Lazzaro ci ha dato una mano e oggi ci ha ceduto due aule della Mediateca. Ogni anno abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni nonostante le richieste". 

Ruscigno, Città Metropolitana: "Oltre 2 milioni di euro per l’ampliamento della scuola" 

A distanza, Daniele Ruscigno fornisce una versione dei fatti differente, con un progetto firmato e finanziato fondo per realizzare un nuvo modulo capace di ospitare 10 classi e alcuni laboratori: "Le accuse mosse non solo sono totalmente infondate, ma irricevibili a fronte di un duro lavoro che in questi mesi ha dato risposte alle principali richieste degli oltre 30 istituti metropolitani al fine di consentire la ripartenza delle lezioni, utilizzando ogni risorsa possibile sul territorio e che ha visto investire complessivi oltre 4 milioni di euro, tra edilizia e convenzioni per nuovi spazi. Nel caso particolare, sono stati eseguiti i lavori di edilizia leggera richiesti, è stata accordata l’installazione del modulo in bioedilizia come più volte comunicato, anche in un incontro in presenza che si è svolto presso la scuola il 14 di luglio, ed è stato confermato l’investimento da oltre 2 milioni di euro per l’ampliamento della scuola, i cui lavori partiranno nella prossima primavera".

Altro punto di contrasto sull’opzione “padiglione Fiera”, ovvero la possibilit di utilizzo degli spazi di Piazza della Costituzione per le lezioni "scartata evidentemente dalla dirigenza dell’istituto, che non ne ha fatto richiesta e che pure poteva essere una soluzione da valutare" secondo Daniele Ruscigno e "mai rifiutata formalmente così come da verbale del 14 luglio" invece a detta del preside. 

"Non si scarichino responsabilità sulla Città Metropolitana che ha fatto tutto quanto era possibile - continua Ruscigno - in particolare sul tema delle lezioni pomeridiane che è da imputare quindi ad esclusive scelte organizzative del dirigente, peraltro già messe in dubbio da alcuni genitori nell’incontro del 14 luglio, ma su cui non voglio entrare nel merito. Del resto le problematiche del Majorana nascono già diversi anni fa, quando, a fronte di scelte che potevano evitare di creare questi problemi, si è preferito un piano didattico che evidentemente avrebbe portato a criticità, ancora di più evidenziate dall’emergenza Covid. Con il consueto spirito collaborativo, rimango disponibile a qualsiasi incontro e a qualsiasi proposta nell’interesse degli studenti e dei docenti, superando anche le evidenti lacune di informazioni che evidentemente la dirigenza omette in tale interlocuzione”.

"Noi ce la caveremo comunque con l'unica organizzazione possibile per partire che è quella del doppio turno. I genitori però hanno intenzione di non far durare questo assetto per mesi o addirittura per l'intero anno scolastico: si tratta indubbiamente di un disagio che può essere accetato per un po' ma non certo a tempo determinato" chiude il preside. 

Evangelisti e Sangiorgi sul caso Majorana: "Restiamo in attesa di soluzioni migliori" 

Sul caso di sono espressi anche Marta Evangelisti Consigliera della Città metropolitana di Bologna e Alessandro Sangiorgi Consigliere del Comune di San Lazzaro di Savena: “Esprimiamo forte preoccupazione per la situazione che ci è stata rappresentata dai genitori degli alunni del Majorana di San Lazzaro, a pochi giorni dalla ripresa dell’attività scolastica ed in tempo di post Covid, non comprendendo perché le istituzioni preposte, in primis la Città metropolitana, abbiano così sottovalutato il problema. Ricordiamo infatti come la grave carenza di spazi era già stata più volte denunciata dalle autorità scolastiche e dalle famiglie, e per compensare la situazione, in attesa di soluzioni migliori, era stato adottato un sistema di utilizzo delle aule “per materia”. Oggi, causa le norme di contenimento Covid-19 che dovrebbero essere note alle Istituzioni, questo sistema si rende impraticabile e gli alunni saranno costretti, soprattutto le classi quarte / quinte, a seguire le lezioni in orario pomeridiano (dalle 13,15 alle 18,15), compromettendo le attività extrascolastiche, nonché l’organizzazione delle riunioni del corpo docente.

"Quello che dispiace e rammarica - proseguono i due - è che la situazione era stata ampiamente illustrata dal Consiglio di Istituto agli enti preposti, in primis Città metropolitana, sin dal maggio scorso, con una richiesta di almeno 24 aule in strutture prefabbricate, al fine di garantire le stesse condizioni delle altre scuole del territorio per la fruizione del diritto allo studio. La stessa richiesta era poi stata reiterata successivamente nel mese di Luglio con coinvolgimento di tutti gli Enti locali, compreso il Comune di San Lazzaro. Non si comprende allora come mai il Consigliere delegato della Città metropolitana Daniele Ruscigno, dal 14 Luglio non abbia pensato di fornire una adeguata risposta e, soprattutto, adeguate soluzioni, a fronte anche della massima disponibilità ricevuta da parte del Dirigente scolastico, il quale ha fatto di tutto per evitare questa triste situazione. Resta infine da evidenziare come diverso trattamento sia stato riservato alle scuole cittadine, rispetto alle quali sono stati forniti spazi adeguati e, lo precisiamo, non si tratta di polemica sterile ma piuttosto della considerazione di come i territori della Provincia siano sempre e costantemente emarginati, a discapito di chi pervicacemente decide invece di abitarli e di investire lì il proprio futuro. Penalizzare le scuole della Provincia denota scarsa attenzione per le famiglie e, soprattutto, contrasta con quelle che sono le finalità federative, rappresentative e con gli obiettivi della Città metropolitana. Ovviamente non mancheremo di depositare interpellanze e interrogazioni a tutti i livelli, affinché siano fissate le responsabilità e le competenze, auspicando che anche questo possa essere utile a risolvere quanto prima la situazione ed anche a cambiare atteggiamento affinché si fissi veramente il focus sui territori della Provincia che meritano servizi al pari di quelli cittadini, soprattutto in materia di istruzione, servizi scolastici e servizi alla persona.”


 

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