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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Mense scolastiche, sì all'esternalizzazione completa del servizio: 'Passo concreto per investire nella qualità"

Così il sindaco, soddisfatto dopo la votazione. Ricomposta la frattura con Sel, che approva quasi all'unanimità. Contrarie le opposizioni

"Sono  soddisfatto  per  l'approvazione della delibera sul futuro della refezione  scolastica,  un  passo concreto e importante per investire nella qualità  del  servizio." Così il sindaco Virginio Merola dopo la votazione sulla delibera che a Bologna, con la liquidazione della società mista Seribo, porterà all'esternalizzazione completa del servizio di refezione scolastica.  "Abbiamo  lavorato per arrivare ad una delibera che potesse  raccogliere  le  istanze  delle famiglie e salvaguardasse in pieno l'occupazione, e credo che quello di oggi sia un risultato importante", ha detto il primo cittadino, che ora promette "il  nostro impegno sarà massimo per costruire un contratto di servizio che  metta  al  centro innanzitutto la qualità dei pasti per le bambine e i bambini  delle  nostre  scuole,  aumenti  i poteri di controllo di Comune e genitori, e ci consegni un servizio efficiente come la nostra città merita, già a partire dal prossimo anno scolastico".

Con il voto di ieri si è ricomposto dunque lo "strappo" con Sel, che ha votato quasi compattamente a favore, mentre le opposizioni si sono espresse sprimono in coro per il "no". Alla fine sono stati 22 i voti a favore tra Pd (compreso quello del sindaco Virginio Merola, che ha raggiunto appositamente la seduta in corso), vendoliani e Centro democratico. Hanno votato contro in 11 tra Fi, Lega nord, M5s, Insieme per Bologna e gruppo misto. Nel gruppo vendoliano si è smarcato solo Mirco Pieralisi, tra i più critici nelle scorse settimane, che ha deciso di non partecipare al voto.
Nel Pd, rientra la posizione dubbiosa di Francesco Errani, soddisfatto degli emendamenti apportati alla delibera originaria: così "Bologna può diventare uno dei Comuni migliori" sul fronte della ristorazione scolastica, commenta il democratico.

E Sel? "Non è che è cambiata la nostra posizione, piuttosto- afferma la capogruppo Cathy La Torre- ci vantiamo di poter rispedire al mittente le accuse di essere ideologici, perchè siamo passati da una delibera invotabile ad una delibera migliorata sensibilmente grazie alle modifiche da noi richieste". Modifiche non sufficienti per Pieralisi: il presidente della commissione Istruzione si dice "amareggiato, perchè è la prima volta in questo mandato che si passa ad appalto qualcosa che il Comune controllava". Il consigliere, però, non si spinge fino al voto contrario perchè "in questo mese e mezzo è stato fatto molto" e, seppur "nell'ambito di una scelta non condivisibile- spiega Pieralisi- è un buon accordo" quello siglato con i sindacati.-

I grillini, invece, votano contro "per coerenza rispetto alla posizione chiara e netta" tenuta finora, dichiara il capogruppo Massimo Bugani, che attacca Sel perchè pronta a "cedere davanti a piccole modifiche" nella delibera.
I vendoliani finiscono nel mirino anche di Marco Lisei (Fi): con Sel si può parlare di "Tsipras 2.0", visto che si tratta di "comunisti che votano per le privatizzazioni". Gli azzurri, invece, votano contro perchè la delibera rappresenta "la fine di un percorso che oggettivamente ha fatto solo danni", sottolinea Lisei. Replica Tommaso Petrella, dal Pd: in aula c'è chi si spaccia per "campione della rivoluzione liberale e poi si oppone alle esternalizzazioni".

Soddisfatto Pasquale Caviano (Cd), che spiega di aver "sostenuto la Giunta in questa scelta strategica" perchè il modello attuale "era superato e non rispondente alle mutate norme in materia di appalti pubblici". Sempre da Cd arriva un "plauso speciale" per Merola, come scrive il coordinatore provinciale Antonello De Oto in un comunicato. "La messa in liquidazione di Seribo e la scelta di mantenere la proprietà dei centri di produzione pasti da affidare in comodato al soggetto aggiudicatario del servizio, mettendo così in grado il Comune stesso di esercitare davvero il suo potere di indirizzo e controllo sul futuro gestore- afferma De Oto- segna evidentemente una svolta strategica nella gestione dei servizi pubblici".

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