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Cronaca

Coronavirus, 145 contagi in Emilia-Romagna: su scuola decisione rinviata

L'annuncio nella conferenza stampa serale. Donini: "Il territorio ci chiede di allentare la presa su alcune attività, ma spetta alla scienza decidere". Molte diagnosi su residenti fuori regione

Sono 145, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus aggiornati a oggi pomeriggio alle ore 16. In sintesi, 89 sono i casi positivi rilevati a Piacenza, 18 a Modena, 27 a Parma e 9 a Rimini,1 Reggio Emilia e 1 a Ravenna. E passano da 1.224 ai 1.277 i tamponi refertati. Non sempre i casi diagnosticati nelle province sopraindiacate si riferiscono a pazienti residenti in quelle stesse province.

Si aggiunge alla lista, purtroppo, un secondo decesso: è un cittadino lombardo, residente in uno dei Comuni del focolaio, ricoverato a Piacenza, di 85 anni.

Anche oggi si conferma che nessuno dei nuovi pazienti è in terapia intensiva (dove rimangono i 6 già comunicati ieri), molti sono asintomatici o presentano sintomi modesti (febbricola e lieve tosse). Si conferma che, complessivamente, oltre la metà delle persone positive – 80 – è in isolamento a casa.

Rispetto a stamattina, quando i casi positivi erano 115, ci sono dunque 30 casi in più, di cui 15 a Piacenza, 11 a Parma e 2 a Rimini, 1 Reggio Emilia e 1 a Ravenna. Rimane invece invariata la situazione a Modena, con 18 casi.

Da domani il numero verde 800.033.033 della Regioni per informazioni sanitarie, è attivo con nuovi orari, ossia 7 giorni su 7, dalle 08.30 alle 18. Nella prima giornata di attivazione (martedì 25 febbraio) sono arrivate 12.256 telefonate, mentre mercoledì 26 sono state 3.419, per passare poi alle 1.900 di giovedì e alle 1.027 di venerdì. L’attivazione del numero verde ha consentito di fornire informazioni puntuali ai cittadini e di ridurre la pressione sui Servizi 118 che nei primi giorni dell’emergenza sono stati interessati da un flusso rilevante di telefonate. A questi, come a tutti gli operatori impegnato nell’emergenza va il ringraziamento della Regione.

Coronavirus Emilia-Romagna, la decisione rinviata sulla scuola

Scuole aperte in Emilia-Romagna e revoca dell'ordinanza? Decisione rimandata. E' il neo assessore Raffele Donini, freschissimo di nomina a dare l'annuncio della del rinvio sulla decisione, dopo lo stop categorico di domenica scorsa. "Attendiamo per la giornata di domani sabato 29 febbraio 2020 una determinazione del governo che vale per tutte le regioni, sulla base di una discussione con la comunità scientifica, e ci atterremo. Deve parlare la scienza" ribadisce Donini in diretta Facebook, confermando alcune agenzie di stampa che paventano un decreto del presidente del consiglio apposito.

A sette giorni dall'ordinanza-tagliola che ha limitato tutte le attività, per alcuni settori anche economiche, della regione, la richiesta dei territori è quella di allentare la tensione. Ma solo dopo giorni di grande apprensione per l'improvvisa emersione di un focolaio nella Bassa lombarda che aveva toccato anche la provincia di Piacenza.

Le condizioni dell'ordinanza regionale che dava un sostanziale stop a tutte quelle attività relative alle aggregazioni erano già state in parte mitigate con una circolare applicativa, che restituiva una relativa libertà alle attività quotidiane ma non autorizzava quelle straordinarie, a partire dai grandi eventi finanche alle udienze in tribunale e alle messe nelle chiese.

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E' iniziata così una reazione a catena, a partire dagli eventi fieristici, dove molte manifestazioni sono state annullate, trascinandosi indietro tutto l'indotto economico. non sa ultimo, lo stop nelle scuole, che in una settimana ha messo i genitori davanti alla difficoltà logistica di dovere gestire i figli a casa da scuola mentre le attività lavorative continuavano regolarmente.

E' anche con uno sguardo ai settori economici che in settimana si è fatto il punto, ma ancora non si ha un responso. Anche il mondo del lavoro ha dovuto registrare contraccolpi, con ripercussioni sia salariali che burocratiche denunciate dai sindacati.

Coronavirus Emilia-Romagna, attivi nuovi punti triage esterni agli ospedali

Si rafforza il numero dei presidi, a protezione degli operatori sanitari e per la sicurezza dei cittadini che accedono alle strutture sanitarie, che serviranno a selezionare già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri.

La Protezione civile regionale ha infatti predisposto, oltre ai 3 già allestiti nel piacentino, nuovi moduli provvisori per il triage, dove poter sottoporre le persone alle prime valutazioni delle condizioni generali e di esposizione prima di accoglierle all’interno dei servizi ospedalieri: 3 nella provincia di Modena (ospedali di Mirandola, Vignola Pavullo), 1 a Imola; 1 nell’ospedale di Fidenza (Parma).

In altre strutture ospedaliere (azienda ospedaliera di Parma, Modena Policlinico e Baggiovara, oltre all’ospedale di Rimini) sono già operativi specifici spazi con le medesime funzionalità all’interno delle aree di attesa o di ingresso. Analoga soluzione si sta predisponendo al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, Guastalla, Montecchio e ospedale di Carpi.

Sono, infine, in corso i sopralluoghi per la verifica del posizionamento di ulteriori punti di pre-triage in tutte le rimanenti strutture della regione, per alcune delle quali si sta prevedendo una modalità di installazione rapida al crescere del numero dei casi (provincia di Ferrara, Bologna e altre strutture azienda della Romagna).

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