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Cronaca

Seguito, accerchiato e picchiato giornalista: era in via Erbosa per documentare la visita di Salvini

Il giornalista Enrico Barbetti racconta l'aggressione subita dagli antagonisti: "Un forte calcio alla caviglia che mi ha fatto cadere a terra. Ho sbattuto il ginocchio destro e il braccio sinistro rompendomi il gomito"

I brutti presentimenti su questa giornata in Via Erbosa si sono avverati e la giornata di tensione (con il tour della Lega al campo rom saltato per la manifestazione di attivisti dei centri e di alcuni collettivi) si è chiusa con un bruttissimo episodio di violenza che ha avuto come vittima un giornalista del Resto del Carlino. Il cronista Enrico Barbetti, che era al lavoro per documentare gli avvenimenti al campo rom che doveva essere visitato da Matteo Salvini (il VIDEO GIRATO STAMATTINA) è stato infatti inseguito, poi accerchiato dagli antagonisti che gli hanno chiesto per quale testata lavorasse. 

CIRCONDATO E BUTTATO PER TERRA. Alla risposta del giovane giornalista sono cominciate le violenze, che gli hanno procurato la rottura del gomito. "L'unica colpa di Enrico Barbetti - scrive il cdr in una nota - è stata quella di essere un giornalista del Carlino: appena saputo per quale giornale lavorava è scattata la rappresaglia. I colleghi del Comitato di redazione de il Resto del Carlino, assieme a quelli del Quotidiano Nazionale e di Quotidiano.net, alla Federazione nazionale della Stampa e all'Associazione Stampa dell'Emilia Romagna esprimono solidarietà al collega e condannano con durezza l'aggressione nei confronti di chi stava svolgendo il primo dovere di rappresentante dell'informazione, portatore di diritti costituzionalmente garantiti".

LA REAZIONE DELLA LEGA NORD. “Solidarietà al giornalista del Carlino Enrico Barbetti, brutalmente aggredito dai centri sociali, e a tutti i giornalisti insultati e colpiti solo perché lavorano per testate non allineate”.  Lo dice il candidato alla presidenza della Regione per Lega Nord, Forza Italia e Fd’I. Alan Fabbri. “Se di fronte a questo clima da rappresaglia la sinistra e le istituzioni non si muoveranno
con granitica fermezza e pene esemplari saranno da ritenersi complici”

IL RACCONTO DI ENRICO BARBETTI. "Mi trovavo in via Erbosa quando erano gia' andati via tutti, polizia e manifestanti, e stavo facendo una telefonata privata. A un certo punto si e' formato un gruppo di 15-20 antagonisti di area anarchica: una di loro mi ha riconosciuto e mi ha chiamato a voce alta per nome e cognome, indicando la mia testata, gli altri hanno iniziato a insultarmi: 'Giornalista di merda del Carlino, per colpa tua c'e' della gente in galera'". Cosi' Enrico Barbetti, cronista del Resto del Carlino di Bologna, ricostruisce l'aggressione subita dopo gli scontri avvenuti durante la visita al campo sinti di via Erbonsa del leader della Lega Nord Matteo Salvini. "Io mi sono allontanato, loro mi hanno seguito e mentre qualcuno continuava a insultarmi, alcuni hanno tentato di farmi piu' volte lo sgambetto - dice Barbetti-. A quel punto ho chiamato il 113 e mentre ero al telefono uno mi ha dato un forte calcio alla caviglia che mi ha fatto cadere a terra. Ho sbattuto il ginocchio destro e il braccio sinistro rompendomi il gomito. Mi sono rialzato e ho proseguito fino a via Arcoveggio e a quel punto loro si sono allontanati. Ringrazio per la solidarieta' tutti quanti mi hanno chiamato".

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