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Cronaca

Sporcizia, scarafaggi e dormitorio improvvisato: azienda tessile sequestrata dai Nas

Rilevate numerose violazioni sulle norme per la salute e la sicurezza: denunciata la titolare

Laboratorio tessile posto sotto sequestro e perchè vi sarebbero state rilevate violazioni circa le norme per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Così al termine di un'operazione dei Carabinieri del N.A.S., che unitamente a personale del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri, hanno svolto attività ispettive presso alcuni opifici di Bologna e provincia al fine di verificare il rispetto delle normative sui luoghi di lavoro prevista dal Decreto Legislativo 81/2008.

LE IRREGOLARITA' RISCONTRATE. Nel corso dei controlli, presso l’azienda tessile, operante in provincia di Bologna e gestita da una 44enne di nazionalità extracomunitaria, con circa dieci dipendenti, i militari hanno riscontrato "numerose irregolarità in materia dei requisiti imposti dalla normativa per l’idoneità dei luoghi di lavoro". In particolare, nel corso dell’ispezione è emerso che nel laboratorio erano installate, "in assenza di autorizzazione per il consumo delle vivande, attrezzature per la preparazione, la cottura e il consumo dei cibi". I luoghi di lavoro "non presentavano il necessario e decoroso stato di pulizia e di igiene e all’interno del locale refettorio venivano alimenti in cattivo stato di conservazione e di dubbia provenienza".
L’accertamento ha consentito, inoltre, di "constatare palesi violazioni afferenti la normativa relativa agli impianti elettrici e alla presenza di misure antincendio".

TITOLARE DENUNCIATA. All’esito del controllo, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, l’opificio è stato sottoposto a sequestro giudiziario e la titolare è stata denunciata alla competente Autorità Giudiziaria per l’omessa attuazione delle procedure di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il valore della struttura sottoposta a vincolo è di circa 500mila euro.  

MENSA TRA SPORCIZIA E INVASIONE DI SCARAFAGGI. Il report dei Nas si sofferma sulla situazione del refettorio e del dormitorio, improvvisato. Dove a farla da padrone erano sporcizia, insetti e impianti pericolosi. "All’interno del locale refettorio - si legge nel rendiconto dei carabinieri - sonos tate rinvenute delle apparecchiature refrigeranti e congelanti,
contenenti degli alimenti in cattivo stato di conservazione e alimenti di dubbia provenienza. I locali e le attrezzature dell’area refettorio sono risultati completamente imbrattati di olio e grasso e alcune pareti recavano l’intonaco staccato. Sul soffitto era presente intonaco bruciato dai fumi di cottura e i fornelli della cucina erano collegati, in maniera “anomala”, ad un condotto del gas ed i locali erano infestati da scarafaggi".

DORMITORIO IMPROVVISATO E PERICOLI. "Contrariamente a quanto dettato dalla normativa - continua il resoconto dei Nas - una zona del locale, posta all’interno dell’area di produzione, era stata adibita a dormitorio stabile, senza che gli stessi locali possedessero i requisiti di abitabilità prescritti per le case di abitazione, e l’arredamento necessario per rispondere alle esigenze essenziali dell’igiene.
La pavimentazione era stata realizzata senza tener conto di quanto previsto dalle norme ed era stata realizzata una sovra pavimentazione in legno, con buche e fessure, con rischio di caduta da parte dei lavoratori. Inoltre erano presenti molti materiali ingombranti, tali ostacolare la normale circolazione di dipendenti e non erano presenti idonee uscite di emergenza.
Contrariamente alle norme sull’illuminazione naturale e artificiale sui luoghi di lavoro, tutte lfinestre erano state oscurate con appositi teli di plastica di colore scuro, creando un ambiente di lavoro dotato di scarsa illuminazione.
Nel corso del sopralluogo, inoltre, sono stati rilevati vari allacciamenti elettrici improvvisati, con uso di cavi conduttori di corrente elettrica pericolosi e non contenuti entro canalette di contenimento e quindi soggetti a potenziale contatto meccanico, nonché cavi di altre apparecchiature elettriche e/o comunque estranee al settore produttivo, oltre che fili elettrici scoperti e delle prese di corrente prive di adeguata protezione".

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