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Cronaca

Riciclaggio e commercio abusivo di oro: sequestrati lingotti e beni per 7 milioni

Un’organizzazione che riciclava il denaro sporco da imprenditori ‘trasformandolo’ in lingotti d’oro

Faceva la spola da Istanbul a Bologna, per poi spostarsi in altre località, allo scopo di ricevere enormi somme di denaro ritenute provento di evasione fiscale, che "trasformava" in lingotti d'oro. Oggi il Gip Alberto Gamberini ha accolto le richieste del pm Marco Forte e ha disposto il sequestro di 10 chili d'oro oltre a denaro e beni per 7milioni e mezzo di euro. 

Si tratta del prosieguo dell’inchiesta della procura di Bologna partita a gennaio del 2015: protagonista un cittadino turco, T. A. S., 51 anni, arrestato all'aeroporto di Istanbul, dopo la segnalazione della polizia turca. Nelle sue valige erano stato trovati 30 chili d'oro.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'uomo quindi atterrava al Marconi, noleggiava un'auto per spostarsi, per poi tornare in città e tornare nel suo paese. E' ritenuto a capo di un’organizzazione che riciclava il denaro sporco di imprenditori, soprattutto cinesi, ‘trasformandolo’ in lingotti d’oro non marchiati attraverso gli orafi aretini, per poi inviarlo per il "lavaggio" in Turchia, Grecia e Spagna. 

A dicembre del 2018 erano state arrestate nove persone, oltre al 51enne, quattro cinesi e cinque italiani, tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro sporco.

A gennaio del 2019 la Guardia di Finanza aveva anche dato esecuzione a due dei quattro mandati di arresto europei in Romania, a carico di un uomo e una donna romeni. Il primo era già coinvolto in una indagine molto simile in Spagna, la donna era stata fermata all'aeroporto Marconi nel 2016: si stava imbarcando per la Turchia e trasportava 30 chili d’oro e 100mila euro. 

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